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Storie | 16 settembre 2022, 14:54

Viale Borri ha fame? Ecco il nuovo Bistrot 22 di Attilio e Monika: «Abbiamo cambiato vita per aprire qui, ci mettiamo passione e coccoliamo i clienti»

Apertura fresca e saporita in una zona di Varese frequentata anche dagli studenti universitari, che potranno godere di tariffe vantaggiose. Chef Attilio propone pasta, risotti (sua specialità), carni e dolci, la moglie Monika allieta gli aperitivi con i suoi drink: «Ai ragazzi che vorrebbero aprire un’attività diciamo di non rassegnarsi mai. Non servono chissà quanti soldi: basta crederci, avere voglia e andare fino in fondo»

Monika e Attilio Paja, la coppia alla guida del nuovo Bistrot 22

Monika e Attilio Paja, la coppia alla guida del nuovo Bistrot 22

Colazioni, aperitivi e pranzi hanno trovato una nuova casa in viale Borri. In una delle arterie principali di Varese, proprio di fronte alla via Ottorino Rossi che conduce all'università dell'Insubria, è comparsa una nuova insegna: quella del Bistrot 22.

22 come l’anno di apertura, un segnale di un nuovo inizio professionale per loro due: Attilio e Monika, marito e moglie, decisissimi a lanciarsi in questa nuova avventura, avviata con un sorriso e un’intraprendenza da fare invidia a molti.

Intraprendenza è decisamente la parola adatta, perché ci vuole coraggio, come hanno fatto loro, a mollare i rispettivi lavori e iniziare un nuovo capitolo: Monika ha lasciato infatti un posto sicuro che occupava da oltre vent’anni.

Attilio, invece, dopo circa trent’anni di esperienza ai fornelli di vari locali anche molto noti e rinomati di Varese e non solo, ha deciso di aprire un locale tutto suo, mettendo a disposizione il notevole bagaglio di conoscenze acquisito.

«Ho rifiutato una grossa offerta e ci siamo licenziati ad agosto; tutti ci dicevano “ma che cosa fate?” - racconta Attilio - Ma se uno ci mette voglia, passione e ci crede…».

È facile captare la passione e la precisione della coppia, grazie a un ambiente che subito, a colpo d’occhio, appare fresco, accogliente e curato nei dettagli.

Ambiente che da lunedì 5 settembre, giorno dell’apertura, ha accolto la clientela, composta da famiglie, operai, impiegati, e anche da studenti della vicina università, che possono usufruire di uno sconto del 10% sul menù fisso per pranzo.

Menù fisso comprensivo di primo, secondo e contorno (oltre ad acqua/vino e caffè) tutto cucinato al momento da Attilio, che offre una cucina mediterranea fatta di pasta e risotti (questi ultimi vera specialità dello chef), ma anche di filetti, controfiletti e, presto, anche pesce. Per concludere, ogni giorno sono disponibili anche due o tre dolci della casa.

«Siamo solo in due, lavoriamo duro. Quando arrivano i clienti li coccoliamo, non ho problemi a concedere il bis, fa davvero piacere vedere che poi tornano. Questo fa sentire gratificato».

E anche per gli apertivi, assaggi e stuzzicherie escono fresche direttamente dalla cucina, e accompagnano deliziosi drink preparati da una specialista come Monika.

Riuscire ad avviare l’attività, però, non è stato così facile: è stato necessario divincolarsi tra gli intoppi burocratici e le tempistiche dei lavori. «Abbiamo sofferto un po’: io ho preso il locale a inizio luglio, e solo per fare il bancone ci è voluto molto. Nessuno mi diceva che a settembre avrei potuto aprire, ma nel frattempo avevamo già stabilito contratti. Non è stato facile, mi dicevano “prima di novembre non apri”».

E invece eccolo qui il Bistrot 22, operativo da inizio mese, ma ancora in attesa della vera e propria festa di inaugurazione, che però arriverà presto.

«La gente della zona è felice che abbiamo aperto - aggiunge Monika - Dice che era ora che ci fosse un posto così dove si può stare».

Una bella storia di imprenditoria, in un momento in cui fare imprenditoria suona sempre come un rischio spesso non calcolato.

«Ai ragazzi che vorrebbero aprire un’attività voglio dire che non bisogna rassegnarsi mai - conclude Attilio - Non servono chissà quanti soldi, basta crederci, avere voglia e andare fino in fondo».

Lorenzo D'Angelo

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