Busto Arsizio - 06 settembre 2022, 21:00

LA FOTO - Una vita (difficile) vissuta e bella come un gioco

Parco del Museo Tessile di Busto Arsizio: quando uno scatto ruba un momento di spensieratezza che riesce, almeno per un attimo, a far dimenticare la realtà...

La pulizia stilistica è quella del Parco del Museo del Tessile. E aiuta, con le sue linee logiche e il prato curato e tutto sommato verde grazie a qualche pioggia tardo estiva. Così come l’azzurro del cielo, solo velato di qualche scenografica nuvola.

Aiuta a cosa? A rendere bella questa foto scattata oggi. Nonostante forse, in fondo, nascosta dietro e dentro i personaggi che la popolano, si intraveda la tristezza. Quella per la lontananza da casa, quella per un lavoro precario e mal pagato, quella di chi è arrivato da ultimo in un Paese in cui gli ultimi si moltiplicano come Gremlins, compreso chi una volta ultimo non era.

Guardandola, però, viene il desiderio di abbandonare almeno per un attimo pensieri e difficoltà e di abbandonarsi alla poesia. Per noi era un pallone, da far correre rasoterra o alzare a campanile; per questi tre ragazzi, molto probabilmente asiatici, sono una mazza, una pallina e un guantone. E una partita a cricket, prima di montare in bicicletta o in motorino e iniziare a lavorare.

Le borse sono già lì: fra un po’ si riempiranno di cibo per rimpinzare la nostra comodità. Ma ora, come in una favola che grazie alla fantasia costruisce mondi bellissimi e alternativi, formano una sorta di wicket, ovvero quella che nel calcio sarebbe la porta.

E allora sì, la tristezza può rimanere dietro. Dentro. Anche solo per un attimo. Grazie al gioco, fonte di spensieratezza, antidoto per grandi e piccini che di migliori non ne inventeranno mai. Ce lo racconta, una volta di più, questa breve fiaba urbana.

F. Gan.