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Territorio | 04 settembre 2022, 11:00

Imparare a fare presepi aiuta a sperare in una vita nuova. Anche in carcere

Altra tappa dl corso di presepistica a Busto Arsizio con don David Maria Riboldi e il gruppo di Marnate. «Obiettivo: creare un presepe per lo spazio dei colloqui di bimbi e familiari»

Don David e i volontari del gruppo Presepi

Don David e i volontari del gruppo Presepi

Imparare a fare presepi fa bene alla creatività ma anche alla speranza di una vita nuova. Anche in carcere.

A Busto Arsizio il cappellano della casa circondariale don David Maria Riboldi ha incontrato di nuovo il gruppo di Marnate, che a queste opere si dedica. Una squadra molto varia, con un'impronta immersa nel sociale.

«Non tutti ce la fanno a sorridere… ma il dentro era colmo di emozioni! Iniziato il corso di presepistica con il gruppo presepi Marnate che ringrazio di cuore per l’intraprendenza e l’entusiasmo nel progetto! Obiettivo: creare un presepe per lo spazio dei colloqui di bimbi e familiari».

Detto in altro modo, «per fare Natale… là dove il Natale è difficile da sentire. Sei le persone iscritte al corso, grazie alla splendida collaborazione con l’Area Trattamentale della Casa Circondariale e il personale addetto alla sicurezza del piano socialità, dove si tiene questo laboratorio creativo».

Questa tappa si inserisce in un un periodo tragico, con il susseguirsi di suicidi nei penitenziari italiani, per cui don David ha portato avanti una campagna di sensibilizzazione.

«Ho detto al gruppo, reclusi e non: in questo periodo la disperazione sembra avere la meglio nelle carceri in Italia; il vostro presepe racconta il venire alla vita di Gesù Bambino! Sia segno di speranza e di vita nuova per tutti, specie per chi, dietro le sbarre, ne sente poca nell’anima» spiega don David.

Una vita nuova, che viene così ben testimoniata dal presepe.

Ma. Lu.

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