«Sono molto amareggiata per il gesto. Rubare in una scuola significa rubare a se stessi. Mi chiedo se chi ha compiuto un simile gesto abbia figli e pensi cosa significhi rubare strumenti dei ragazzi. Ma le famiglie dei nostri alunni sono sempre molto presenti. Il Comitato genitori mi ha immediatamente contattata e promesso che ci aiuterà reperendo fondi. Siamo in una comunità generosa, siamo tutti uniti. Ce la faremo».
La dirigente delle scuole Pertini di Busto, Stefania Bossi, dove nella notte tra il 31 agosto e il 1° settembre si è compiuto un furto è molto rattristata, ma nello stesso tempo ottimista. Sa che è circondata da famiglie generose, attente, ma non invandenti e che non la abbandoneranno. Certo, ieri era molto arrabbiata, ma già oggi si sta rimboccando le maniche. «Acquisteremo computer – dice – più veloci, più moderni. Sistemeremo e riprenderemo al più presto. Ci attendono tantissimi progetti».
Dunque tanto voglia di ricominciare alle Pertini dove l’altra notte ignoti sono penetrati nell’edificio di via Rossini, sfondando la porta d’ingresso. «Avevano tentato di entrare dalle finestre, ma trovando vetri antisfondamento, hanno rinunciato – spiega la dirigente – Abbiamo subito chiamato il Comune che ci ha mandato un fabbro. Hanno poi sfondato le porte delle aule, gli armadi, sottraendo i computer (almeno una trentina). Non contenti, sono entrati nel blindato della segreteria rubando iPad di valore».