Pronti a partire, anzi a dare vita alle idee come recita lo slogan della nuova stagione del Teatro Sociale "Delia Cajelli" a Busto Arsizio. Insieme alla città.
Largo agli abbonamenti per la nuova stagione, presentata la scorsa estate e ora pronta a entrare nel vivo. LEGGI QUI
«Finalmente spira un vento di rinascita che abbiamo scelto di assecondare dando vita ad una stagione ricca, variegata e sfaccettata - spiega lo storico teatro sui social - siamo lieti di avere la possibilità di proporre una programmazione tale da garantire la continuità dell’offerta, dando spazio ad appuntamenti divenuti ormai fissi nel nostro cartellone e al contempo aprendo a nuove proposte che siamo certi permetteranno al teatro di continuare ad essere un solido riferimento per la vita culturale cittadina». Una convinzione condivisa dal teatro, a partire dal direttore Luca Galli, e dall'assessorato alla Cultura con la vicesindaco Manuela Maffioli.
A rompere il ghiaccio la stagione sinfonica, che prevede cinque eventi: il primo domenica 16 ottobre con Le Quattro Stagioni e l'orchestra Du.Ca. diretta dal maestro Davide Bontempo.
Ma naturalmente alta sarà l'attenzione sulla produzione lirica, che sta diventando una vocazione ritrovata. Con BA Lirica si parte domenica 23 ottobre grazie al Galà con il maestro Marco Beretta, il tenore Aquiles Machado e l'attore Ettore Bassi.
Non mancheranno gli eventi speciali, cominciando dal Veglione del 31 dicembre con La Vedova allegra e la Compagnia d’operette Elena D’Angelo. Ancora, quattro gli appuntamenti di prosa: debutto il 28 ottobre con Figlie di Eva. Sul palco Maria Grazia Cucinotta, Michela Andreozzi e Vittoria Belvedere.
Con Scena Aperta la stagione offrirà appuntamenti doc come quello di venerdì 18 novembre, con Le allegre comari di Windsor di Atir Teatro Ringhiera. Aspettando le Giornate Pirandelliane che scatteranno venerdì 31 marzo con Enrico IV, curato da Federico Grassi. Né si può scordare il progetto Carmagnola, curato dal regista Alberto Oliva.
«Crediamo di aver dato forma ad una stagione capace di soddisfare i gusti, gli interessi e le curiosità più trasversali, coltivando e rinvigorendo quel senso di ottimismo che trapela dalla possibilità di poter riavere, in sicurezza, il nostro pubblico in poltrona» spiega il Teatro.
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