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Busto Arsizio | 26 agosto 2022, 08:30

Fratelli d'Italia e il giovane avvocato Tomasini: «In campo anche per mia figlia»

Massimiliano Nardi: «Una candidatura che è già un segnale per il territorio». Andrea Tomasini: «Mi stanno a cuore in particolare servizi per i bambini e infrastrutture»

Andrea Tomasini, 31 anni il 10 settembre

Andrea Tomasini, 31 anni il 10 settembre

Un candidato bustocco, giovane professionista ma anche neo papà: quest’ultimo aspetto ha contribuito a convincere l'avvocato Andrea Tomasini - 31 anni il 10 settembre - a cimentarsi con le elezioni.

Tra l’altro, il Circolo di Busto Arsizio inaugura già sabato 27 agosto, dalle 9 alle 12, la stagione politica in «piazza San Giovanni, cuore fisico e spirituale di Busto Arsizio» dice il partito guidato da Massimiliano Nardi. Con i militanti, saranno presenti anche i candidati, il bustocco Andrea Tomasini e Andrea Mascaretti per la Camera dei Deputati e la gallaratese Francesca Caruso per il Senato della Repubblica, per confrontarsi con i cittadini. Il gazebo, rileva Nardi, è il modo naturale di incontro e mentre si sta studiando come organizzare gli eventi in questo breve lasso di tempo, si guarda senz’altro alla periferia pari grado del centro. Se il giudizio sulla legge elettorale è tranchant - «fatta malissimo, solito compromesso italiano» dice Nardi, il partito in Italia e in provincia va fiducioso alle urne.

Tanto più a Busto, dove lo scorso autunno il sindaco Emanuele Antonelli è stato confermato. Con il taglio dei parlamentari è stata una lotta, ma la candidatura di Tomasini al collegio plurinominale della Camera Lombardia 2, «è già un segnale» secondo Nardi. Né preoccupa il match amico con la Lega: «Qualcuno parla di dualismo Lega e Fdi a livello provinciale. Io accetto la sfida, pensando che questa zona è la culla storica della Lega ma noi siamo in forte ascesa» osserva Nardi. «Sembra un po’ come il premio al migliore cannoniere – rileva il giovane candidato– ma importante è vincere il campionato». Fuor di metafora, affermarsi e governare insieme.  Unico partito preoccupante, quello degli astensionisti, ai quali si chiede di tornare alle urne: ogni preferenza alle urne è meglio di un distacco.

Ma perché Tomasini è sceso in campo? «Se non mi metto in gioco – risponde – non cambia una virgola di quello che vivo. Mi sono laureato, ho trovato lavoro, sono diventato avvocato. Mi sono sposato e mia figlia ha compiuto 10 mesi». Ginevra, nome non scelto sulla scia della Meloni, assicura, ma perché già piaceva ad Andrea e sua moglie Elisa, insegnante: «A lei va la mia gratitudine, mi ha sempre sostenuto e spinto».

E chi è Andrea Tomasini? «Ho studiato al liceo Crespi, poi mi sono laureato in Giurisprudenza appunto». La politica l’ha chiamato nel 2007, «con la presidente Meloni in Azione giovani. Prima mi impegnavo in ambito associativo, con Comunità giovanile. Per me un riferimento è Checco Lattuada».

La sua formazione è classica, trasmessa da nonno e papà, medici, e plasmata a scuola. «Un’attenzione – rileva – orientata al bene comune». Sposa ovviamente i punti del programma del centrodestra e ha due temi che gli stanno particolarmente a cuore: «La paternità  - spiega – porta la mia attenzione alla tutela dei nuovi nati e poi importante è l’investimento sulle infrastrutture». Per quanto riguarda il primo punto, «sono per ridurre le imposte indirette sui beni di prima necessità per bambini. Tagliare ad esempio anche i costi dei loro pannolini in questo modo, si sa bene quanto incidano sulle famiglie». Vuole rafforzare il sostegno ai nuclei familiari, senza freni imposti dalla burocrazia, come pure i servizi, a partire dai nidi: «Su questo, il nostro assessore, Daniela Cerana, si sta battendo come una leonessa». 

Secondo punto, le infrastrutture: «Abbiamo Malpensa, snobbata dalla politica nazionale, ma sempre più scalo merci importante. Hupac ha un ruolo di scambio fondamentale. Poi ci saranno le olimpiadi invernali e dobbiamo essere pronti, sono un'occasione in un periodo di vacche magre».  Da fan dei trasporti pubblici, non può che spendere un plauso al Comitato pendolari e fotografa il problema attuale: «Io prediligo i treno, ma poi non si possono sfaldare i binari del passante ferroviario e ridurre le corse. La transizione energetica passa appunto dalle infrastrutture: occorre un cambio di cultura».

La sua campagna passerà dai social, ma anche dalla presenza fisica in un territorio - assicura Tomasini – dove c’è bisogno di normalità «dopo un po’ di follia, ovvero scelte senza coerenza. Abbiamo visto il giovane inseguito dal drone in spiaggia e poi i treni strapieni in emergenza Covid».

Si trova una virtù e un difetto, Andrea? «Sono una persona leale – analizza – il difetto può essere che sono testardo, anche se mai all’eccesso». La virtù viene subito testata in campo "delicato" per il nostro Paese, il calcio, da Tomasini. Che interista, riconosce al Milan uno scudetto meritato: «Siamo noi ad aver perso ingenuamente».

Marilena Lualdi

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