Busto Arsizio - 25 agosto 2022, 06:40

Emergenza suicidi, don David conclude i 250 chilometri: «Umanità per i carcerati»

Il cappellano della casa circondariale di Busto Arsizio ha concluso il pellegrinaggio dal santo re vichingo Olav

Don David all'arrivo dal santo re Olaf

«Ebbene sì: dopo 250 km di pellegrinaggio a piedi, siamo arrivati a Trondheim! Montagna, fiume, palude, sole, pioggia… di tutto un po’». Sul volto di don David Maria Riboldi la stanchezza, ma anche la soddisfazione di chi ha compiuto un percorso faticoso e al contempo rigenerante in Norvegia per arrivare dal santo Olav. Per la fede e per l'istanza di cui l'ha caricato: l'impegno per combattere l'emergenza suicidi in carcere. 

Una telefonata ti può salvare la vita, è lo slogan e il grido accorato del cappellano della casa circondariale di Busto Arsizio perché ci sia sensibilità per i detenuti in Italia. Anzi, è una questione di civiltà: in altri Paesi, le telefonate non sono così pesantemente condizionate. 

«Il primo scatto è l’inevitabile gioia dell’arrivo, con il rituale lancio dello zaino. La stanchezza che celebra l’andare, compiendone i passi - racconta sui social don David - Il secondo scatto è dentro la splendida cattedrale di Nidaros. Avvolto dalle curve gotiche, ho acceso una candela, che vorrei poter portare alla ministra Cartabia: perché tragga forza dal santo re vichingo Olav a compiere una scelta di umanità, a favore dei carcerati d’Italia, prima di lasciare via Arenula». 

Il percorso è stato fatto in comunione con un digiuno lanciato da Rita Bernardini in sostegno alla ministra perché riesca a compiere questo gesto. LEGGI QUI

Ma. Lu.