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Busto Arsizio | 23 agosto 2022, 08:52

VIDEO. «La chiesetta ora è di nuovo pulita. Ma dobbiamo fermare i vandali»

Pellegrinaggio continuo davanti a Madonna in Campagna dopo il raid. In azione i volontari della parrocchia. I ragazzi hanno anche calpestato i campi e distrutto le pesche: «Smettetela di fare questi danni, questo è un luogo amato da tanti»

Guido Zanni e Francesco Di Agostino: tanti sinaghini vegliano sulla chiesa

Guido Zanni e Francesco Di Agostino: tanti sinaghini vegliano sulla chiesa

All'alba, è già ora di punta. Tanti vengono a sincerarsi che la chiesa di Madonna in Campagna stia splendendo ancora, dopo il rapido lavoro dei volontari della parrocchia che hanno reagito ai vandali in azione nel weekend.

Sparite le scritte oscene, accanto all'orgoglio di un rione che non sta a guardare resta l'amarezza di vedere il santuario, simbolo per Sacconago e per tutta Busto Arsizio, sempre minacciato: dai incivili con i rifiuti e dai vandali armati di spray. I ragazzi passano di qui, sgommano con i motorini, schizzano i sassi. La spazzatura, spesso sparsa, cartacce e altro materiale fanno compagnia ai rami secchi che giacciono per terra da settimane. Poi ci sono quelli che hanno colpito appunto la chiesa deturpandola: l'oltraggio dello scorso fine settimana.

E ancora: «Mi hanno calpestato i campi - spiega Guido Zanni che abita vicino - Strappato le pesche». Un dispetto: neanche le hanno mangiate, erano acerbe. Le hanno proprio buttate. Accanto a lui c'è Agostino Di Francesco, che alla chiesetta manifesta il suo affetto anche con la fotografia, grande sua passione. 

C'è profondo dispiacere, quando feriscono così questo luogo di devozione, immerso nella natura. Anche perché basta restare qui per pochi minuti e cogliere il legame della gente con la chiesa. Un ragazzo si ferma, silenzioso, davanti all'uscio chiuso a pregare. Così fa un runner: esercizio fisico e spirituale. Un altro signore ci racconta che lui qui viene tre volte la settimana: la Madonna è la forza, anche nei momenti difficili.

Si sosta, si prega, si respira la natura tutt'attorno. Nella chiesetta non si può entrare, se non in occasione delle feste per cui si apre la porta. Uno sguardo dall'atrio chiuso è comunque preghiera, la si percepisce anche a distanza. 

«Ai ragazzi diciamo, smettetela di fare questi danni, come potete divertirvi così? Bisogna fermarli».

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Marilena Lualdi

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