Calcio - 20 luglio 2022, 09:08

L'INTERVISTA. Calzi e 20 anni di passione e umiltà: «Un viaggio bellissimo». I primi calci, il cuore dei tifosi e una neve da festa

Giampaolo lascia il calcio giocato, ma il suo cammino prosegue come direttore sportivo: «Un finale addolcito dalla salvezza del Valle Olona. La Pro Patria e quella finale a Casale, io ci misi "solo" la testa. Grato a tutti, un amico speciale Serafini». Quei momenti con Parolo, l'incontro recente con Colombo e le scarpe che da ragazzino correva a casa a lavare

Calzi mentre firma il muro al Pro Patria Museum e in altri momenti compresa uno da ragazzino con Marco Parolo

«Io ci ho messo solo la testa». Parla così Giampaolo Calzi, varesino, nel congedarsi dal calcio giocato e già si capisce perché il suo saluto dopo 20 anni di carriera - l'ultimo con il Valle Olona - ha suscitato il grazie commosso di tifosi di ogni squadra in cui ha militato. Quella sua frase, infatti, si riferisce a una partita "lieve" come Casale-Pro Patria: il suo gol aprì la strada verso la promozione in C nove anni fa, raddoppiò e confermò Bruccini.

Ma Calzi, centrocampista e uomo di valore, dice proprio così: «Non ci sbloccavamo, dovevamo a tutti i costi vincere, ero lì al centro campo a prendere fiato, mi disse Firicano "Vai a saltare" e l'ho fatto.. non mi ha marcato nessuno, perché nessuno si aspettava che io saltassi». Invece Giampaolo l'ha fatto. Come in ogni tappa della sua vita professionale, ha ascoltato la sua guida e il suo istinto.

Certo, sono tanti, tantissimi i momenti da ritagliare, da quando prese a tirare i primi calci al crescere della sua carriera. Nella Pro Patria, Casale è uno dei momenti clou, con l'accoglienza trionfale dei tifosi a Busto, accanto a una travolgente rimonta sempre per i tigrotti contro Feralpisalò, protagonista speciale la neve: «Alla fine abbiamo fatto festa rotolandoci dentro».

Una vita da mediano, scandisce Ligabue, nel video che ha condiviso Giampaolo.

Cambiano le maglie, non la passione. Non l'umiltà. Venezia, Pro Patria, Varese, l'elenco prosegue e la recente salvezza con il Valle Olona - spiega - addolcisce la fine di questo cammino. Anche se è direttore sportivo - impegnato nel Codogno,«realtà esemplare di Eccellenza, fatta da persone alla mano e un presidente molto ambizioso» -  anche se andrà a Coverciano. Ma Calzi - 36 anni  - non è uomo che voglia fingere e nascondere le emozioni: è doloroso smettere, anche quando si deve.

Un paio di settimane fa ha incontrato Riccardo Colombo, che a sua volta ha levato la fascia da capitano, appeso le scarpe al chiodo e iniziato il suo nuovo cammino come general manager del settore giovanile tigrotto. Si sono confrontati, consigliati, incoraggiati.

Il sogno e le scarpe lavate

Giampaolo davvero però ricorda tutti, non vuole tralasciare una squadra, un compagno. La sua riconoscenza su Facebook scorre così: 

Grazie a tutti. È stato un viaggio bellissimo, fatto di passione e sacrificio, di gioie e vittorie ma anche di delusioni e sconfitte, ma  con la consapevolezza di aver dato sempre tutto me stesso ad ogni società dove sono stato, nel bene ma soprattutto nel male! Grazie a chi c'era , a chi c'è e a chi c'è sempre stato. Grazie a mia moglie Lisa per tutto il supporto, l'amore e la pazienza che ha avuto in questi 20 anni. Grazie ai miei figli - Gaia, Greta e Jacopo - che amo più di qualsiasi altra cosa al mondo. Grazie a mia madre e a mio padre perché senza di loro non sarei potuto essere l'uomo che sono oggi. Grazie alle mie sorelle. Grazie a tutti i presidenti, allenatori, compagni e tutte quelle persone che hanno reso speciale la mia carriera... Si chiude così un capitolo splendido della mia vita dove sono grato per quello che ho vissuto senza lesinare mai impegno e professionalità a prescindere dalla categoria. Un abbraccio.

La frase iniziale e quella conclusiva convergono: Calzi ha dato il meglio di sé in ogni situazione, a partire da quelle più difficili. 

Arduo fargli appunto pronunciare nomi, perché lui non vuole fare ingiustizie e porta da ciascuno ciò che gli ha insegnato. Rovellini, nell'ultima stagione con il Valle Olona: «Mi spiace non averlo conosciuto prima». Giampaolo ha parole d'oro per tutta la società.

I primi calci all'oratorio e poi le tappe successive, quel ragazzo che appena tornava a casa correva a lavarsi le scarpe, che era conscio dei sacrifici affrontati da mamma e papà e deciso a ripagarli. Che si ricorda un altro ragazzino sognatore come lui, Marco Parolo, con il quale vive il ritiro a Malesco: ci mostra la foto insieme al Torino club di Gallarate. 

Tutti gli hanno dato qualcosa, ma c'è un amico speciale: Matteo Serafini. «Un giocatore simbolo, un leader e un amico. «Ci sentiamo sempre - confida Giampaolo - Abbiamo passato molto tempo insieme a Venezia e a Busto». E proprio a Busto, con la Pro Patria, in diverse stagioni «ho dato tanto, ma tanto mi ha dato la gente». A maggior ragione nella stagione di Novelli, con la società sparita. 

Poi certo, quella promozione, con Vavassori. Uomo di poche parole, il presidente, ma non quando spronò i tigrotti dopo la sconfitta contro il Renate, a una manciata di partite dalla fine: «Tanto vinciamo noi il campionato». Il plauso all'attuale presidente: «Non vedo la Pro Patria senza Patrizia Testa».

Il calcio oggi ha gente sempre meno appassionata, conviene, ma lui quella passione l'ha costantemente dentro: che fosse in B o in altra serie, non cambiava. Promette che affronterà il nuovo corso con sincerità e umiltà, oltre che competenza. Sarà sempre lui, il giocatore e l'uomo che si ferma da una bambina un po' triste per una frattura e le colora il gesso con un autografo, l'anima con un sorriso. Sarà sempre Giampaolo Calzi, anche fuori da quel campo che è stato la sua vita. Già non vede l'ora di vivere quella nuova e continuare a imprimere i suoi valori.

Marilena Lualdi


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