Busto Arsizio - 11 luglio 2022, 11:16

Il presidente della Cei Zuppi in visita al carcere di Busto. Attesa tra i detenuti

Sabato l’arcivescovo di Bologna varcherà i cancelli della casa circondariale per incontrare una nutrita rappresentanza delle persone ristrette. «C’è grande desiderio di vivere questo momento», spiega il cappellano don David Maria Riboldi

Sabato 16 luglio il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, varcherà i cancelli della casa circondariale di Busto Arsizio per incontrare una nutrita rappresentanza delle persone ristrette.

Sarà l’occasione di condividere «un dialogo franco e fraterno sulla vita dentro le mura e sulla Chiesa», anticipa il cappellano della casa circondariale di via per Cassano, don David Maria Riboldi.

Nell'intervista “Verso Ninive” edita da Rubettino, il cardinale afferma che «nonostante il magistero della Chiesa si sia chiaramente pronunciato contro la pena di morte, molti credenti continuano a esserne favorevoli. Allo stesso modo, un cristiano non dovrebbe mai dire, parlando di un detenuto, “che marcisca in galera per tutta la vita!”. Anzi, come dice il Vangelo, avrebbe il dovere di andare a visitare i carcerati».

L’incontro di sabato, spiega don David, «sarà allora occasione preziosa poterlo accogliere in istituto e lasciargli aprire varchi di speranza, laddove è spesso difficile accenderne scintille».
Il cappellano, ringraziando Zuppi per la disponibilità e la direzione del penitenziario per l’autorizzazione, racconta come ci si è preparati all’appuntamento in via per Cassano.

«Abbiamo vissuto un incontro di preparazione con il gruppo che sabato parteciperà al dialogo con l’arcivescovo Zuppi. Sono venuti tutti, anche rinunciando all'aria: tanta è l'attesa e il desiderio di vivere questo momento. Parteciperanno anche persone di fede islamica, che hanno condiviso il percorso di riflessione e confronto tra cristiani e mussulmani, guidato da don Giampiero Alberti, referente diocesano per i rapporti con l'Islam. Percorso incluso nelle vie del Festival della Missione, che si celebrerà a Milano il prossimo ottobre». 

Sarà un momento molto sentito, tanto che le persone detenute si sono anche dette disponibili a farsi fotografare: «"Don – riporta il cappellano – finiamo tante volte in prima pagina per le cose brutte che abbiamo fatto. Se una volta i nostri cari ci vedono per qualcosa di bello, siamo solo contenti". Avremo modo certamente di fare una bella foto di gruppo, che potrà immortalare il momento. Lo sento come un tempo di festa, di gioia, un focolaio di speranza», conclude don David.

Redazione