Busto Arsizio - 05 giugno 2022, 21:14

La musica è finita, gli Amici non se ne vanno: «Busto ha dimostrato che ha voglia di tornare a stare insieme»

Volti stanchi ma felici questa sera nel parco di viale Stelvio per la chiusura della patronale di San Giuseppe, che ha rotto il ghiaccio dopo tre anni e ha attirato tutta la città. La riconoscenza di Mario Cislaghi, anche don Giuseppe Tedesco nell'omelia ha ringraziato tutti i volontari. Il pensiero dell'anno prossimo e quel Padre nostro in tutte le lingue

La musica è finita, ma gli Amici - di San Giuseppe - non se ne vanno. O meglio, sì, questa sera chiudono la straordinaria patronale, resta però una sensazione importante: quella di aver riavviato qualcosa di speciale, il motore di una Busto Arsizio che aveva voglia di tornare a vivere.

È accaduto anche nelle altre feste che hanno acceso i rioni, dal Campone a Madonna Regina, riscuotendo successo. Quella di San Giuseppe ha rotto il ghiaccio ed è stata una calamita, come tradizione, per le altre zone della città. 

Due settimane pazzesche di lavoro costante, per dare alla gente ciò che voleva: non solo cibo, ma compagnia, amicizia, musica, giochi per i bambini. Scene deliziose possono essere collezionate in questi giorni: silenziose e irresistibili, come il volontario che oggi raggiungeva piano piano un'altalena per spingere la piccola "a bordo" prendendo per qualche minuto le veci della mamma.

Cose semplici e vere, come questa festa. La corsa quotidiana per rendere felici ciascuno, è immortalata dai volti stanchi ma così felici dei volontari. «Vanno ringraziati tutti - dice Mario Cislaghi, che ha distribuito anche un foglio proprio con parole di riconoscenza agli oltre 50 uomini e donne impegnati in questa manifestazione - Ed è un dovere ricordare chi non c'è più». Gli amici scomparsi recentemente e prima ancora: in tutto, 13 persone che hanno fatto la storia della patronale di San Giuseppe e sono sempre nei cuori.

Oggi sono tornate le bancarelle degli Ambulanti dell'Insubria e si è celebrata nel parco di viale Stelvio la messa di Pentecoste con la statua di San Giuseppe alle spalle, a vegliare. La recita del Padre Nostro in tutte le lingue, è stato un momento emozionante per dare voce a tutti, a partire dagli ucraini per i quali il rione si è tanto mobilitato.

Don Giuseppe Tedesco ha poi voluto ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per questa festa, ciascuno a modo suo: perché sono questi gesti, piccoli e grandi, a fare una comunità.

Spenti la musica e i rumori della cucina, i volontari si riposano ma per tornare l'anno prossimo, ancora più carichi. Pronti a riprendere altre consuetudini che in questa edizione, la prima post Covid appunto, non potevano essere confermate.

Intanto, il parco di viale Stelvio continua a vivere e a chiamare grandi e piccini a respirare quest'estate insieme nei ritrovi quotidiani.

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Marilena Lualdi