Storie - 14 maggio 2022, 15:37

Il "sì" di Rysia Toeplitz e Federico Consoli… 90 anni dopo al MIV

Il 14 maggio 1932 si è svolto il matrimonio tra la nipote di Giuseppe Toeplitz e il suo promesso sposo. La giornata è stata ricreata al cinema varesino, dove grazie al supporto e al contributo di professionisti e associazioni è stato possibile rivivere la magia di un matrimonio in una Varese in stile anni Trenta

Siamo qui riuniti, oggi, per festeggiare il matrimonio di Rysia Toeplitz e Federico Consoli.

È iniziata così la giornata dei due sposi il 14 maggio… 1932.

90 anni fa, infatti, la nipote di Giuseppe Toeplitz (sì, proprio il “Toeplitz” della Villa varesina) si è unita in matrimonio con il Consoli.

Oggi, 14 maggio 2022, il Multisala Impero Varese si è trasformato in una location nuziale, in cui è stata ricreata l’atmosfera degli anni Trenta, tra auto, abiti e accessori d’epoca.

Tutto è pronto, quindi, per rivivere la magia del momento del “sì” tra Rysia “Enrichetta” e il suo Federico.

Dall’ingresso alla sala della “cerimonia”

All’ingresso del Multisala, è stato possibile ammirare gli abiti degli sposi, forniti da Le Spose di Giò e Angelucci Moda, leggere le partecipazioni rielaborate da Point for Paper (responsabile anche dei confetti e del libretto di matrimonio), fare una foto all’Aston Martin Type C del 1938 e ai tipici oggetti degli anni Trenta, forniti dall’Avantgarde Society, magari accanto ai figuranti in abiti militari e dell’Arma dei Carabinieri del Carosello Storico Tre Leoni.

Come un vero matrimonio, gli invitati si spostano e, al primo piano, percorrono un corridoio che li porta a osservare opere pittoriche e storiche provenienti da collezioni private, come quella di Antonio Bandirali, e non (Galleria Lavit).

Fino a raggiungere la sala in cui è stata proiettata, nel pieno rispetto del contesto storico, una pellicola muta, accompagnata dal sottofondo musicale della Jam Music School di Paolo Frattini, con lo stesso al contrabbasso, Alessio Gavioli alla batteria e Luca Fraula al pianoforte.

Una giornata storica … sotto tanti punti di vista

Quella di oggi è stata un’esperienza da analizzare a tutto tondo, a partire dall’aspetto cinematografico.

È intervenuto, infatti, Roberto Della Torre, direttore della Fondazione Cineteca Italiana, nata nel 1947: «La conservazione delle pellicole è un’operazione importante, ma lo è ancora di più riscoprire e rivitalizzare i materiali. C’è bisogno di eventi come quello di oggi per contestualizzare, raccontare le pellicole e riportarle al pubblico».

Non poteva mancare uno sguardo alla nostra città dal punto di vista storico e turistico, in quanto, come ha affermato lo scrittore Alessandro Pellegatta: «Varese è al centro di vari mondi, è la custode di un patrimonio incredibile di storia».

Inoltre, proprio a Varese, “la Versailles di Milano”, come è stata definita dalla Guida Turistica del 1932, «nel 1924 è stata realizzata la prima autostrada in Europa», ha ricordato Giuseppe Redaelli, Presidente ACI Varese.

Beppe Macchi, presente in vece del presidente del VAMS, ha ripercorso la storia dell’auto Made in Italy, «marchio che garantiva un patrimonio economico, ma anche una reputazione, a livello industriale, artigianale, culturale».

L’agronomo Daniele Zanzi ha riflettuto sulla differenza tra i giardini di Villa Toeplitz come erano negli anni Trenta e come sono adesso, con una dettagliata spiegazione sugli elementi caratteristici del parco dell’epoca.

Infine, un breve excursus del Fashion Designer Antonio Frana sul costume degli anni Venti e Trenta: «Nella sobrietà di un matrimonio pomeridiano, si vede come la silhouette della donna fosse alla moda. Secondo il costume dell’epoca, gli accessori erano coordinati, dai guanti ai cappelli alle sciarpe, c’erano una cura e una scelta di capi che oggi si è andato a perdere. Gli uomini erano elegantissimi, in tight. Dalle foto, si capisce la ricchezza della provincia di Varese e il tipo di famiglia, era attenta sì alle auto e ai giardini, ma anche all’abbigliamento».

L’evento, organizzato dall’associazione La Varese Nascosta, rappresentata da Paolo Musajo Somma di Galesano, si è concluso in dolcezza, con la torta nuziale ricreata dai ragazzi dell’Istituto De Filippi, supportati dai pasticceri Claudio Colombo, Fabio Longhin e Linda Chirico.

Giulia Nicora