È già festa, anche se mancano due settimane, ma vedere nel parco di viale Stelvio a Busto Arsizio la struttura montata ha fatto brillare gli occhi a tutti. Anche in una giornata nuvolosa. Anche se le risate felici degli Amici di San Giuseppe ogni tanto si incrinano perché mancano due volti, tra di loro. Andrea e Domenico (LEGGI QUI), non si possono dimenticare: loro sarebbero stati lì pronti al posto di comando, la friggitrice, per deliziare tutte le persone giunte alla patronale, in cerca di una pietanza gustosa e della bellezza di stare insieme.
Si commuove anche Mario Cislaghi, mentre fervono i lavori. Gli operai stanno montando le strutture, c'è un rumore buono che riempie l'aria. Il maleficio del silenzio che ha scandito per due anni di seguito lo stop alla festa patronale è finalmente infranto. Davanti alla chiesa di San Giuseppe che ha visto fiorire il rione attorno, davanti all'ospedale dove purtroppo nella primavera 2020 c'erano ben altri suoni: quelli continui delle sirene e degli elicotteri.
Adesso si è al lavoro per ridare una festa alla città e molto di più. Il programma è ancora in via di definizione, ma esistono i primi punti fermi. «Dopo aver allestito la struttura da lunedì portiamo qui i tavoli, la friggitrice, altro materiale - spiega Cislaghi - Sì, siamo preoccupati perché siamo un po' sotto, ma in qualche modo ce la facciamo». In qualche modo, si può tradurre: aiutandosi l'un altro, come si è sempre fatto.
Sono già pronti i menù, continua, e senz'altro si organizzerà un concerto, pur in versione ridotta: non è stato ad esempio predisposto un palco. Si continua fino al 5 con il clou delle iniziative del rione e della parrocchia. Il 4 qui dovrebbe anche avvenire la consegna delle medaglie dell'Avis.
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C'è una gran voglia di godersi il parco, che in una giornata così grigia splende del proprio verde. Roba da chiudere gli occhi e immaginarlo già fra due settimane, pieno di famiglie. Ci sarà attenzione alla sicurezza, mica è sparito il Covid, ma intanto si torna a vivere.
E che festa è senza bandierine? La gente che passa deve notare, interrogarsi e fermarsi a condividere lo svago: ecco allora già in pista oggi Nunzio Cascino che tutti conoscono anche per la festa della Carramatta (LEGGI QUI). Una prova di come divertirsi - racconta - faccia anche bene agli altri: vale per ogni festa voluta col cuore, dove ci si ricorda di aiutare chi è in difficoltà, come qui a San Giuseppe si è abituati a fare. Proprio lì fuori dal parco, giunsero la notte di ormai oltre due mesi fa i bimbi ucraini salvati da don Giuseppe Tedesco e da alcuni volontari.
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