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Busto Arsizio | 30 aprile 2022, 09:28

Tari, il dibattito continua fuori dall’aula. Libertas: «Bene l’emendamento». Farioli: «No convinto e doveroso»

Continua a far discutere a Busto l’approvazione in Consiglio degli aumenti della Tari e dell’emendamento sull’istituzione di un fondo di compensazione per le utenze non domestiche. Con riflessioni e pubbliche esternazioni di segno opposto

Tari, il dibattito continua fuori dall’aula. Libertas: «Bene l’emendamento». Farioli: «No convinto e doveroso»

Continua a far discutere l’approvazione in Consiglio comunale degli aumenti della Tari e dell’emendamento sull’istituzione di un fondo di compensazione per le utenze non domestiche (leggi qui).
Con riflessioni e pubbliche esternazioni di segno opposto. Libertas, l’associazione politico-culturale rappresentata in assise dal capogruppo della lista civica per Antonelli Marco Lanza, rivendica la bontà dell’emendamento.
Votato anche da Gigi Farioli, che invece ha riservato «un no convinto e doveroso» alla proposta complessiva.

Libertas: «Conta il merito dei provvedimenti»

L’emendamento relativo al fondo di “mitigazione” dei rincari è stato proposto dai gruppi di maggioranza a esclusione di Fratelli d’Italia. Quest’ultima ha scelto di astenersi sul punto in questione, a differenza del suo esponente “di spicco”: il sindaco Emanuele Antonelli.

I principali fautori dell’emendamento sono stati due esponenti della lista civica, Matteo Sabba e Marco Lanza. Quest’ultimo rappresenta anche Libertas: l’associazione politico-culturale ritiene opportuno sottolineare come, «per quanto ci riguarda e per quanto riguarda l'attività del consigliere Marco Lanza, sono prevalse le considerazioni politiche ed amministrative che riguardano il merito dei provvedimenti e non certo la loro forma od il loro, spesso sterile, connotato ideologico».

Prosegue la nota del presidente, l'avvocato Paolo Della Vedova: «Questo provvedimento che s’inserisce in una linea di condotta, che il consigliere Lanza e la nostra associazione, d’intesa con la maggioranza, intende proseguire, in virtù di una nuova e diversa sensibilità verso il commercio e l’artigianato locale, non in contrapposizione alla grande distribuzione ma in coerenza con la complementarità delle attività economiche locali, conferma come, da un lato, si debba guardare ai problemi concreti ed alla loro possibile soluzione e, dall'altro, si debba tentare di recuperare la funzione, non solo economica ma anche sociale, che il commercio e l’artigianato cittadino ha sempre rappresentato e svolto all'interno della nostra città».               

Infine: «Per questo non possiamo che rallegrarci dell’esito della votazione che, al di là delle sue dimensioni economiche, indica che l'Amministrazione ha presente questa nuova sensibilità, sottolineando, per quanto ci riguarda, come sia necessario ed indefettibile non trascurare il collegamento stretto, che esiste tra l'eletto e gli elettori, soprattutto al livello locale, dovendo il primo, nei limiti del possibile, rispettare il mandato ricevuto dei secondi».

Farioli e il suo gruppo «convintamente contro»

Diverse le considerazioni diffuse da Gigi Farioli a nome dei colleghi del gruppo di Popolo, Riforme e Libertà.
«Consapevoli della difficoltà del contesto – afferma a proposito degli aumenti – ma anche della colpevole assenza di regia da parte della amministrazione, non abbiamo potuto che batterci perché così non fosse, ma soprattutto non abbiamo potuto che contestare e votare per la prima volta convintamente contro le due deliberazioni».

«Abbiamo coerentemente operato stimolando, suggerendo, interpellando e consigliando in tutte le forme possibili, soli o con le altre forze di minoranza, affinché il tema fosse governato nella sua complessità - prosegue -. Ne sono seguite assicurazioni, generici impegni ma il più generale immobilismo. Ciò evidentemente ancor più colpevolmente alla luce della sperimentazione (da oltre sei anni!) sulla raccolta del rione di Sant’Edoardo, sia di fronte alla coraggiosa, e da noi condivisa, scelta di portare al comune (tramite Agesp e Neutalia) il servizio integrato di raccolta e smaltimento».

«Immobilismo – prosegue Farioli – che non poteva che portare al termine del percorso mai intrapreso da giunta e maggioranza, alla infelice deliberazione di consiglio dell’altra sera. Qualcuno l’ha definito passaggio obbligato paventando addirittura aumenti ben più consistenti che nessuno però è in grado di motivare come siano stati evitati. La realtà è una doppia deliberazione: l’una con un piano economico finanziario di raccolta e smaltimento che cuba circa 15 milioni di euro (la cifra va interamente coperta dalle tariffe), l’altra di conseguenti tariffazioni che portano ad an mento sia alla parte domestica che alle non domestiche».

Quanto approvato, «oltre a sommare non congruità (di fatto mentre si auspica l’avvicinamento alla tariffa puntuale si continua come prima allontanandosi dal concetto base “chi più inquina più paga “), dall’altro ingiustificatamente differenziando tra artigiani e industriali con identica produzione di beni, penalizzando liberi professionisti che, in epoca digitale, ben poco smaltiscono, e le famiglie numerose, che non più tardi di quindici giorni fa ci si era unanimemente, su mozione da noi proposta, impegnati a sostenere e favorire . Insomma un no convinto e doveroso».

Popolo, Riforme e Libertà ha invece votato a favore del fondo: «Abbiamo contribuito in modo determinante, viste le astensioni e le assenze in maggioranza, a far sì che l’emendamento proposto da una parte dei consiglieri di maggioranza fosse votato. Siamo anche noi convinti che quanto in esso contenuto sia poco più che acqua fresca, per certi versi una vera e propria foglia di fico». La stessa definizione utilizzata dal capogruppo del Pd Maurizio Maggioni (leggi qui).

Se non altro, per Farioli, «si afferma l’impegno a creare un fondo da definire per diminuire l’impatto della Tari su alcune categorie, e a iniziare un monitoraggio che porti a variare alcuni paletti. Una parte di ciò che noi abbiamo chiesto a gran voce e in diversi modi per mesi e mesi ora è una volontà della maggioranza del consiglio. E, pur nella genericità del percorso, il tentativo di arrivare ad ottobre quando usciranno le cartelle, con risultati concreti che diminuiscano l’impatto e, soprattutto, che si cominci a governare l’intero percorso in modo che si possa variare la rotta è ufficialmente partito. E noi, come prima, più di prima, ci siamo e ci saremo. Con competenza ed onestà intellettuale. Ringraziando quei consiglieri a cominciare da Lanza, Sabba, Tallarida e Ghidotti che con la loro “foglia di fico” ce l’hanno permesso».

Redazione

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