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Storie | 12 aprile 2022, 10:20

VIDEO. Umberto Pelizzari e Andrea Stella, i limiti non esistono: «La forza è dentro di noi»

Il pluricampione di apnea e il velista senza barriere ieri sera hanno intrattenuto il pubblico del Fratello Sole discutendo per “Mai paura” sui valori della vita

Andrea Stella e Umberto Pelizzari con Emy Bossi

Andrea Stella e Umberto Pelizzari con Emy Bossi

Due uomini senza limiti, che la vita la vogliono prendere di petto, la vogliono sfidare, ma tenendo alti sempre i veri valori: rispetto, condivisione, attenzione alla diversità, coraggio, resilienza. Sono stati proprio queste le virtù che Umberto Pelizzari e Andrea Stella, pluricampione del mondo di apnea il primo e velista senza barriere il secondo hanno tenuto alte ieri davanti a un’affollatissima sala del Fratello Sole per l’iniziativa di “Mai paura”.

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Tante le associazioni, tanti i ragazzi con disabilità, tanti i giovani e gli adulti che si sono presentati puntuali al teatro dei Frati per non perdersi una lezione di vita.E hanno saputo insegnare tanto con il loro esempio, i loro consigli, l’uno l’eco dell’altro. Dialogava con loro la presidente di Mai paura Emanuela Bossi. Sul maxischermo compariva un valore da discutere, veniva proiettato un “contributo” di spezzoni significativi della vita dei due campioni e ognuno dei due dava la sua interpretazione al valore proposto.

Ma entrambi erano sulla stessa lunghezza d’onda. I due sono amici: si sono conosciuti a Milano in una conferenza al museo della scienza e della tecnica. Ne è nata un’amicizia fondata in primis sul rispetto. Ed è stato proprio questo il primo valore sviscerato. Un rispetto che per il primatista di apnea sé è tradotto in sfida. «Ricordo l’incontro con il mio rivale di sempre, il cubano Pipin. Tra di noi c’è sempre stata tantissima rivalità che ho compreso essere in realtà “rispetto”».

Per Stella rispetto significa rispettare i diritti degli altri. «Questo succede solo se si comprendono le esigenze degli altri. Il rispetto porta alla verità. Capire l’altro è fondamentale per rispettarlo». Quando poi il velista senza barriere ha raccontato del suo incidente a Miami, l’attenzione si è fatta ancora più alta.

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Poi, via con il secondo valore: la condivisione. Pelizzari ha ricordato la squadra che ha sempre condiviso le sue performance, regalando al pubblico anche qualche lezione scientifica su cosa significa solcare gli abissi per i suoi “angeli” che lo scortavano lungo la discesa.

In un modo semplice ha spiegato la decompressione, chiarendo al pubblico il motivo per cui l’ultimo sub che si trovava a meno 150 restava lì 5 minuti e ricompariva in superficie dopo sei ore. Stella ha parlato della sua seconda vita, come velista senza barriere, del suo catamarano senza barriere architettoniche, accessibile a tutti, con cui dà la possibilità anche a chi è sulla sedia a rotelle di provare l’ebbrezza del mare.

«La barca mi ha aiutato a vincere i miei limiti. Ho attraversato per ben tre volte l’oceano Atlantico e non sono mai stato solo. Devo confessarvi che è più semplice attraversare l’oceano piuttosto che Milano o Vicenza in sedia a rotelle».

Toccando il tema della normalità e diversità Pelizzari ha parlato dei ragazzini affetti da Sma (atrofia muscolare spinale) di Wamba, l’associazione che affianca: loro imparano a compiere naturalmente delle manovre che non sono affatto naturali a un apneista. Nella sua accademia forma degli istruttori che insegnano ai ragazzi con disabilità la respirazione, in particolare nel momento della contrazione diaframmatica. Stella ha replicato rievocando quanto la sua diversità gli sia stata d’insegnamento. Addirittura è arrivato a confessare che lui, ripercorrendo la sua storia, ritornerebbe a quel parcheggio fatale quando è partito casualmente il colpo di arma da fuoco che gli ha cambiato la vita.

«È importante superare le difficoltà, ci fa capire la forza che è dentro di noi».Dunque si dovrebbe parlare di resilienza, ma prima ancora si è toccato l’argomento della paura. «La paura non puoi permettere di averla – ha detto Pelizzari – Altrimenti scenderesti con il freno a mano». Più prudente Stella, che solca i mari giorno e notte: «Andando in barca occorre avere rispetto per il mare, essere attenti al meteo e ai tanti rischi che il mare nasconde. Comunque condivido con Umberto che se la paura prende il sopravvento, subentra l’inazione». 

Non sono mancate delle battute spiritose in risposta a domande del pubblico sul tema della paura. «Cosa mi ha fatto vincere la paura di scendere negli abissi? La paura di stare tutta la vita dietro a un computer, visto che ho studiato informatica», ironizza Pelizzari. Che ha ribadito la frase che vuole tenere alta: “Impossible is an opinion”. Dunque non esistono limiti. Così anche Stella ha tenuto alto il concetto che «nessuno può ridare le gambe, ma se si costruiscono treni e città che permettono di vivere la normalità, tutto diventa più facile».

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Laura Vignati

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