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Busto Arsizio | 07 aprile 2022, 15:49

VIDEO. Don Luigi Brambillasca ha percorso per l'ultima volta la sua piazza. Busto si è fermata a salutarlo

Il feretro è uscito dalla porta laterale, accompagnato da numerosi sacerdoti, ha attraversato piazza San Michele ed è rientrato per i funerali. Monsignor Luca Raimondi e l'emozione rafforzata dal ricordo di trent'anni fa: «Mi abbracciò, prete novello». L'applauso finale

Monsignor Luca Raimondi sul feretro di don Luigi Brambillasca

Monsignor Luca Raimondi sul feretro di don Luigi Brambillasca

Per l'ultima volta don Luigi Brambillasca ha percorso la sua piazza a Busto Arsizio. Perché piazza San Michele era doppiamente sua: il luogo dove si affacciava la chiesa e il luogo che si era battuto per trasformare a misura d'uomo, non di traffico. 

Busto si è fermata a salutarlo: in tantissimi hanno voluto essere presenti. Sembra la notte di Natale, hanno mormorato alcuni. Per la presenza, ma in fondo anche per l'atmosfera che scaturiva anche dalle melodie della Cantoria. 

La riconoscenza

Alla tristezza della scomparsa è subentrata forte la riconoscenza. La dolcezza del ricordo, che sprona a coltivare l'esempio.

Il feretro dello storico parroco di San Michele, scomparso martedì sera a 92 anni, è dunque uscito dalla porta laterale ed è rientrato da quella centrale, passando dalla piazza. Era accompagnato da numerosi sacerdoti, a partire dal prevosto don Severino Pagani e da monsignor Claudio Livetti. Oltre al parroco don Giorgio Fantoni, monsignor Luca Raimondi, che ha pronunciato l'omelia, c'erano appunto diversi preti tra i quali don Emanuele Bisterzo, don Angelo Cavalleri, don Giancarlo Moscatelli, don Giuseppe Bai, don Peppino Aldeni, don Massimo Fumagalli, don Giuseppe Corti, don Patrizio Lo Cicero, don Giovanni Patella, don Giuliano Mattiolo, don Alberto Ravagnani.

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Per le autorità civiche c'erano la vicesindaco di Busto Arsizio, Manuela Maffioli, anche in vece del sindaco, oltre alle amministrazioni di Arsago Seprio e Casorate rappresentate dai sindaci Fabio Montagnoli e Dimitri Cassani. E ancora, l’ex europarlamentare Francesco Speroni, l’onorevole Paolo Caccia, il consigliere Simone Orsi.

L'ascolto

 «Ventinove giugno, trent'anni fa, dopo le destinazioni in Curia io ero prete novello e don Luigi era già lì, ad abbracciarmi» ha detto emozionato monsignor Luca Raimondi. Che ha fatto anche sorridere, vincendo la commozione, citando una battuta scambiata con don Luigi.

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Ascolto. È la parola che risuona più di tutte oggi pomeriggio nella chiesa di San Michele. Sì ascolto. La pronuncia a chiare lettere proprio monsignor Luca Raimondi nel corso dell’omelia: «L’insegnamento di don Luigi sta in una parola – ha detto il vescovo – Ascolto. La sua capacità intuitiva lo portava a leggere il cuore delle persone. Dobbiamo imparare da lui. Noi ci illudiamo di amare, educare, sorreggere un vecchio senza però possedere un dono grande che don Luigi aveva, l’essere capace di ascoltare». 

Ricorda gli insegnamenti del suo parroco, di quando gli consigliava di non stare soltanto all’oratorio, ma di andare a trovare gli ammalati. «Ascolta il dolore - mi consigliava - il buio. Quando si fa buio in una persona, tu condividi il suo dolore, avvicinati al buio di quell’uomo, di quella donna».

Poi rivela un altro insegnamento, la speranza, il credere in un amore che va oltre l’invisibile. «Don Luigi d’ora in poi celebra l’eterna liturgia del cielo.  Grazie a te, don Luigi – conclude – noi qui non siamo mai stati orfani». Infine non mancano parole di ringraziamento alla perpetua, Rosalia, accanto a don Luigi per 25 anni, la signora che lo ha accudito con profonda attenzione e discrezione.

La chiesa, dicevamo, è gremita di gente. Tanti sanmichelini, fedeli che don Luca aveva conosciuto quando erano ancora dei bimbi e ora sono lì con i figli a pregare il loro parroco. Anche le panche dei transetti non bastano ad accogliere la gente. In prima fila, i familiari e le autorità.

Ad accompagnare, appunto, la cantoria che intona “Accogli le tue braccia”. Cui segue una lista di canti tra cui “L’anima mia ha sete del Dio vivente”, “Nulla ti turbi”, “Se m’accogli”, “In manus pater” e alla fine l’”Ave Maria”. Le letture e il vangelo ruotano attorno al tema della Passione e Resurrezione. Un lungo applauso saluta per l’ultima volta il parroco di San Michele, che verrà sepolto nella cappella dei sacerdoti al cimitero principale di Busto Arsizio. 

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Laura Vignati

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