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Busto Arsizio | 07 aprile 2022, 12:58

VIDEO. «Che sia un terremoto o il Covid, da una crisi si esce più forti»

Questo il messaggio emerso ieri sera nel film del Baff “La ballata dei gusci infranti”. Se n’è parlato con il produttore e attore Simone Riccione e don Alberto Ravagnani

VIDEO. «Che sia un terremoto o il Covid, da una crisi si esce più forti»

«Tutta la stampa sta scrivendo che è un film sul terremoto, ma è un film sul cuore della gente, sulle emozioni, l’amicizia, l’unione e soprattutto fa vedere come ci siano delle persone che si sono rimboccate le maniche e siano riuscite a far fiorire un messaggio di speranza in una terra desolata».

Questo è “La ballata dei gusci infranti”: certo a metà film un boato ha fatto tremare persino il teatro Manzoni a Busto Arsizio, i personaggi del lungometraggio hanno cambiato vita dopo il sisma, ma come ha detto Simone Riccione, che del film ha firmato la produzione e nel cast ha vestito i panni del papà in attesa di un figlio, racconta la fragilità della vita e il senso di appartenenza.

Non erano in tanti ieri sera al teatro di via Calatafimi, la sala contava qualche decina di persone: un docente dell’istituto cinematografico Antonioni Marco Longo che presentava accanto a Simone Riccione e a don Alberto Ravagnani.

Eppure nonostante l’appuntamento sia stato un po’ snobbato dal pubblico, il lungometraggio proposto dal Baff era interessante. Quattro storie ambientate ai piedi dei monti Sibillini, il filo conduttore il matto del villaggio che diventa amico del parroco del paese. E poi altre tre storie. Insomma uno di quei film che fanno riflettere. Nuovo: è uscito dalle sale il 31 marzo. Vuole dare voce alle storie che fanno poco rumore.  Significativo e ampio anche il titolo: «Questi gusci sono le nostre case, ma soprattutto la nostra libertà, le nostre ansie (oggi della guerra) – ha spiegato il produttore-attore - È bastato il Covid per toglierci la libertà».

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Proprio sulla pandemia si è incentrato l’intervento di don Alberto Ravagnani: «Questo oratorio deve tanto a una crisi che è diversa dal terremoto, ma ha delle similitudini: è quella del Covid. Dalle crisi abbiamo imparato che si rinasce ancora più forti, le crisi ci mettono alla prova spremono la nostra umanità, possono far emergere il meglio di noi. Io devo tanto al terremoto dell’Aquila: i germogli di vita nuova spuntati in quella terra poi hanno fatto del bene alla mia vita».

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Laura Vignati

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