- 18 marzo 2022, 22:10

Cent'anni fa nasceva Adamo Cocco: cuore e penna della Pro Patria e di Busto

Il giornalista era un riferimento della Prealpina in città e corrispondente della Gazzetta dello Sport. Poi aveva fondato il Tigrotto e il Tigrottino. La richiesta di intitolargli la sala stampa allo Speroni e il ricordo del figlio Dario: «Mi ha trasmesso l'attaccamento al lavoro e la passione»

Adamo Cocco nacque il 18 marzo 1922

La Pro Patria, raccontata con precisione e passione. Come Busto, la città dove nacque esattamente cent'anni fa Adamo Cocco.

Scomparso a soli 57 anni, Cocco è stato per Busto e per il giornalismo, a partire da quello sportivo, una figura chiave. Diplomato in Ragioneria, all'inizio lavorava all'Ufficio del Registro e collaborava per la Prealpina, ma la scrittura e le cronache lo chiamavano a tempo pieno e nella redazione di Busto Arsizio diventò un punto di riferimento. Le cronache sportive lo vedevano meticoloso osservatore e narratore, anche per altre testate come La Gazzetta dello Sport. Cocco è ricordato inoltre per aver fondato prima Il Tigrotto (con lo pseudonimo di Dado Como), poi il Tigrottino, giornale del Pro Patria Club.

Due anni dopo la sua scomparsa, fu proclamato Bustese dell'Anno alla memoria dal Club 1933. Nel 2009 Giorgio Giacomelli portò avanti la richiesta di intitolargli la sala stampa allo Stadio Speroni.

Proprio sulla Prealpina oggi il figlio Dario, con la nipote Cinzia, ha voluto ricordarlo così «nel centesimo anno della nascita... Adamo Cocco giornalista». La memoria sentita e grata di una famiglia, ma anche il riconoscimento a ciò che ha fatto nella sua vita con dedizione totale, il giornalista appunto. In occasione della serata organizzata per sostenere l'intitolazione, tra colleghi e sportivi intervenne il senatore Gian Pietro Rossi, che lo ricordò  anche come commentatore in altri campi, fra cui la stessa politica.

Con un solo stile: la schiettezza e la lucidità, anche la critica era legata a volere il bene, mai per distruggere.

Dice il figlio Dario: «Io svolgo una professione diversa, ma ciò che ho ereditato da mio padre è l'attaccamento al lavoro e la passione». 

Un giornalista, un uomo, che è doveroso ricordare. Per tutto ciò che ha fatto e anche per i bustocchi e i tifosi: perché quei valori, quello stile in periodi come quello che stiamo attraversando sono più importanti che mai.   

Ma. Lu.