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| 11 marzo 2022, 07:00

STADIO APERTO/ Negli occhi e nella voce di Molinari la Pro Patria dei giovani: «Daremo tutto per salvarci»

«La sconfitta di Vercelli? Abbiamo perso i duelli nei momenti topici. Contro la Giana dobbiamo dare il massimo per i tre punti». La prima convocazione con la maglia biancoblù, il primo contratto da professionista e quella famiglia speciale che lo segue sempre. GUARDA LA PUNTATA

Stefano Molinari

Stefano Molinari

Negli occhi di Stefano Molinari c'è la Pro Patria che fa brillare i nostri: quella dei giovani, del progetto, del costruire a partire dal territorio.

Per questo motivo a Stadio Aperto lo ascoltiamo particolarmente volentieri. Per quello che dicono Stefano, 21 anni, e i suoi occhi, per la promessa di dare veramente tutto verso l'unico obiettivo che conta: salvarsi.

La rabbia per il 4-1 di Vercelli: «Martedì abbiamo analizzato la partita, una sconfitta pesante. Abbiamo perso i duelli nei momenti topici. Contro la Giana ora dobbiamo dare il massimo per i tre punti». Perché occorrono assolutamente per spostarsi in una posizione meno a rischio, perché il pareggio all'andata pesa ancora per com'è avvenuto. «Dobbiamo metterci tutte le motivazioni possibili - insiste Molinari - Siamo un gruppo straordinario, cerchiamo di aiutarci a vicenda. Per noi giovani è nuova questa situazione, ci aiutano i più esperti». 

Si parla della gara di domenica, si parla di una ancora più pazzesca per Stefano, da sempre tigrotto: la prima volta in maglia biancoblù, il 10 gennaio 2013. Sei anni e mezzo dopo, l'esordio in serie C con la Pistoiese. Nel giorno del suo ventesimo compleanno, arriva la firma sul primo contratto da professionista. Stefano ricorda e rivive ciascuno di quei momenti.

Durante la puntata fa il tifo per il compagno di squadra Filippo Ghioldi, messo alla prova da un altro infortunio: «Ma è una vera tigre». E a proposito di tifo, dopo aver incassato l'abbraccio virtuale di Daniele De Grandis, si racconta anche nel ruolo di supporter juventino e confessa l'ammirazione per Chiellini, oltre che per Bonucci. Dietro un ragazzo così, c'è anche una famiglia che in lui ha sempre creduto e un papà, Flavio, che lo segue praticamente in ogni partita. Lo fa salutare in video anche da una componente speciale del nucleo familiare.

Ci congediamo da Stefano ma non dai suoi sogni. Quelli di un futuro più distante, li possiamo leggere in quello sguardo sincero ed entusiasta, ma aspettano, dietro quello imminente e fondamentale: salvare la Pro con i suoi compagni, con mister Sala, con Le Noci e con i tifosi che non abbandonano mai.

GUARDA LA PUNTATA

 

Ma. Lu.

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