La Casa Don Lolo a Busto Arsizio ha accolto il numero massimo di profughi ucraini, altri aiuti hanno permesso di dare ospitalità a chi sta fuggendo dalla guerra. Ma il numero di arrivi cresce e ci si sta coordinando per dare una risposta adeguata.
La parrocchia di San Giuseppe, che con il viaggio di don Giuseppe Tedesco e dei volontari nei giorni scorsi ha portato i primi bambini con le loro mamme al sicuro, ha pubblicato anche un avviso.
«Carissimi, tante persone si stanno proponendo per ospitare telefonando o messaggiando con whatsapp, Messenger, sms. Così è difficile. Per organizzare al meglio queste disponibilità chiediamo di compilare esclusivamente il form sottostante (CLICCA QUI) - spiega la nota - Verrete poi contattati in caso di necessità Ringraziando di cuore tutti coloro che stanno manifestando grande solidarietà e disponibilità, chiediamo a tutte le famiglie disponibili ad ospitare profughi ucraini di compilare il modulo sottostante, indicando le proprie possibilità». E si ribadisce: «Ci stiamo organizzando e coordinando con le autorità competenti e gli enti ed associazioni per raccogliere tutte le esigenze e provvedere in merito. Grazie per la collaborazione!».
Il modulo in questione permette di capire quante persone si possano ospitare e di quali età.
In diversi hanno scritto per accogliere bambini ed è un gesto molto bello, però - ricorda l'assessore ai Servizi sociali Paola Reguzzoni - per fortuna la maggior parte dei bimbi è con adulti, per lo più mamme o comunque figure femminili, visto che gli uomini sono a combattere. «Chi ha disponibilità - dice l'assessore - si può rivolgere ai Servizi sociali. Chi ha alloggi vuoti che possono servire a ospitare delle famiglie, ce lo segnali».
Si sta creando una rete per offrire una risposta adeguata, in un momento così drammatico. Busto non ha ex alberghi Covid, a differenza di altre città, e può farlo grazie anche ai suoi cittadini.