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Calcio | 02 marzo 2022, 16:37

Patrizia Testa scrive: «La gestione della Pro Patria non è più in mano mia, ma Sgai adempia agli obblighi contrattuali»

La presidente onoraria della società: «Per sei lunghi anni tutto è stato dato per scontato e, lasciata sola, respingo al mittente le accuse di chi oggi fa ricadere su di me responsabilità per le scelte, obbligate»

Patrizia Testa

Patrizia Testa

«La Pro Patria sta vivendo un momento di transizione difficile da comprendere dall’esterno, basandosi solo su rumors e notizie giornalistiche. Trovo doveroso puntualizzare la mia posizione, posto che mi sento ancora profondamente coinvolta in questa società, anche se, cosa nota a tutti, ormai dal mese di novembre 2021 la governance della stessa è nelle mani del nuovo socio di maggioranza Consorzio Sgai». Così inizia una nota inviata oggi da Patrizia Testa, presidente onoraria della Pro Patria.

Che continua: «Più volte mi avete sentito dire quanto dolorosa è stata la decisione di cedere la società e oggi lo ribadisco con ancor più forza, considerati gli sviluppi,che mai avrei potuto immaginare, che ha preso quella che mi era stata prospettata come una transizione serena e seria: ho provato già da dicembre 2021 a trattare per il bene della Pro Patria ma chi mi ha succeduto nella guida di questa società, peraltro soggetto diverso da quello che mi era stato a suo tempo presentato, ciecamente ha preteso di portare avanti un impegno che poi si è rivelato in grado di mantenere solo parzialmente».

E afferma ancora: «Sono diventata Presidente della Pro Patria nel 2015 da bustocca devota alle proprie radici e appassionata di calcio e di sport: da quel momento, a fronte di sacrifici personali enormi e scontrandomi con una realtà, nei numeri, molto diversa da quella che mi era stata indicata, ho affrontato questo percorso che poi, però, non sono più stata in grado di sostenere con le mie sole forze. Le mie richieste di supporto e di aiuto al territorio sono rimaste inascoltate; per sei lunghi anni tutto è stato dato per scontato e, lasciata sola, respingo al mittente le accuse di chi oggi fa ricadere su di me responsabilità per le scelte, obbligate, che sono state fatte. Voglio con queste mie parole confermare a coloro che assiduamente stanno continuando a fare il proprio dovere dietro le scrivanie e sul campo che a loro non farò mancare l’appoggio che ho promesso ma tutti devono essere consci che, ormai, la gestione della società non è più in mano della sottoscritta».

Infine: «Al Consorzio Sgai,che a suo tempo mi era stato presentato e referenziato dal Dott. Nicola Lombardo, “uomo del Calcio Napoli”, chiedo solo di adempiere a quanto promesso e onorare gli accordi, posto che solo parte delle obbligazioni assunte con il contratto di cessione di quote sono state adempiute, peraltro in ritardo: nessuno si potrà sottrarre agli impegni presi. Io devo accettare di aver dovuto lasciare la mia amata Pro Patria in mani altrui ma chi ne ha preso le redini deve adempiere ora ai propri obblighi contrattuali».

Redazione


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