Busto Arsizio - 02 marzo 2022, 11:23

Volontari al lavoro per il Mai Paura Camp. «Una squadra pazzesca»

Ogni sabato mattina, giardinieri, elettricisti, fabbri si danno da fare gratuitamente per realizzare a Busto un luogo speciale pensato per bambini con disabilità e pazienti oncologici: «Siamo entrati nel camp e non ce ne siamo più andati», raccontano. Il grazie della dottoressa Emanuela Bossi

Una parte della squadra di volontari al lavoro per realizzare il Mai Paura Camp

Da qualche giorno, il Mai Paura Camp ha un cancello nuovo di zecca. A breve verranno realizzati anche la recinzione e gli scavi per gli allacciamenti idrico ed elettrico. Ed entro l’estate, questo luogo speciale pensato per bambini con disabilità e pazienti oncologici potrà essere inaugurato con una grande festa (leggi qui).

Motore e trascinatrice del progetto è la dottoressa Emanuela Bossi, presidente e anima di Mai Paura Onlus. Ma a dare concretezza a questo sogno è una squadra di volontari che ogni sabato mattina – e non solo – si ritrova in via Salvator Rosa e si dà da fare per trasformare un semplice terreno in qualcosa di magico.

Tutto è iniziato con un appello lanciato sui social dalla dottoressa Bossi per un escavatore. Il macchinario è stato trovato subito e, da quel momento, si è formata una squadra di volontari che si è allargata sempre di più. Giardinieri, elettricisti, muratori, fabbri: ognuno mette a disposizione le proprie competenze e strumentazioni. Il tutto a titolo completamente gratuito.

Thomas Pisoni (de “Il Giardiniere” di Busto Arsizio) è stato tra i primi a rispondere all’appello: «Ho conosciuto il progetto della dottoressa Bossi grazie a un cliente – racconta –. Sono venuto qua nel camp e non me ne sono più andato».

Sabato scorso è stato posizionato il cancello, grazie alla “Fibas” di Busto: «Sono entrato in contatto con l’associazione tramite i social – spiega Nino Martuscelli –. Ho visto l’appello di Emanuela Bossi e mi sono prestato anche io alla causa. Darmi da fare qui non mi pesa, perché conosco il fine di questo impegno».

I volontari hanno dato vita a un team affiatato: «Ci divertiamo più noi dei ragazzi che frequenteranno il camp – sorride Gianpiero “il Giappa” Dario, tuttofare –. Ho sempre fatto mototerapia. Quando ho visto le foto pubblicate da Thomas, mi sono subito fatto avanti».
Proprio la mototerapia, grazie a Vanni Oddera, è una delle tante iniziative realizzate dalla onlus Mai Paura.

Dario sarà impegnato anche nel montaggio delle casette dell’osservatorio astronomico che sorgerà nel nome di Gabriele Bellotti (leggi qui).
Nel camp in via Salvator Rosa ci sarà spazio anche per una piscina per la pet therapy, un orto e un campo da calcetto.

A dare man forte per trasformare il sogno in realtà ci sono anche Nino e Angelo Randazzo (“A.R. Scavi snc” di Magnago”) e Paolo Marchetti e Carlo Parella (impresa edile “Gianpaolo Marchetto”).
Sabato scorso al camp era presente per la prima volta anche Franco Bottini, che seguirà la parte elettrica. La recinzione, invece, verrà donata dalla famiglia Paglini della Renault Paglini.

«Una squadra pazzesca». Così Emanuela Bossi definisce il team che sta dando forma al progetto da lei ideato. «È l’effetto Mai Paura – dice –. Da quel primo video in cui chiedevo di metterci a disposizione un escavatore, è nato un team straordinario che ogni sabato offre manodopera e attrezzatura. È un appuntamento che dà la carica per il resto della settimana. E ci divertiamo anche un sacco: quella condivisione che sarà lo scopo del camp è già iniziata».

I lavori proseguono a spron battuto: «Preferisco non fissare nessuna data per il momento. Ma per l’estate faremo una grande festa», assicura la dottoressa Bossi.

Riccardo Canetta