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Storie | 26 febbraio 2022, 08:53

LA FOTO. «La nostra piccola Yeva sempre più impaurita in Ucraina. Per noi un tonfo al cuore ogni volta»

Il sindaco di Castano Giuseppe Pignatiello racconta l'angoscia quotidiana: la piccola era stata ospitata dalla sua famiglia lo scorso anno: «Un tonfo al cuore ogni volta sentire che scappa». E posta la foto della felicità condivisa in passato: «Credete a questo, fermatevi»

Pignatiello con la piccola ucraina Yeva e sua figlia Chiara

Pignatiello con la piccola ucraina Yeva e sua figlia Chiara

L'ultima volta, la famiglia Pignatiello ha sentito Yeva pochi minuti fa: «Ora si sono spostati nel paesino di campagna, perché prima erano a Kiev … hanno provato a varcare i confini ma non ci sono riusciti, non so se oggi ci riproveranno». Ogni volta è un tonfo al cuore, sottolinea Giuseppe Pignatiello. Che è il sindaco di Castano Primo, ma prima di tutto un papà. Sul suo profilo posta una foto di felicità: lui con la figlia Chiara dietro e davanti la piccola ucraina (9 anni) che era stata ospite da loro lo scorso anno.

Si crea un legame importante, dopo aver condiviso quei giorni di amicizia. Di famiglia. La sofferenza non può che essere pesante, in questo momento, e solo questa conta. Pignatiello racconta anche l'insofferenza di fronte ai tanti pseudo dibattiti sui social. 

«Sono giornate interminabili , leggo qua e là di chi prova a chiarire che quella foto non è... che quel fatto è diverso, che la guerra forse è giusta perché deve liberare... - commenta - Io vi racconto solo la mia piccola realtà. Un anno fa con la mia famiglia abbiamo scelto di ospitare una bella bimba ucraina: YEVA, per dei soggiorni terapeutici, poi naturalmente il rapporto è diventato sempre più stretto ed oggi è uno strazio vederla, quando si può, atterrita, impaurita, incapace di quella gioia che abbiamo conosciuto e amato in questo tempo insieme».

Ribadisce il sindaco: «È un tonfo al cuore ogni volta sentire che scappa, che provano a raggiungere il confine, che sentono le bombe, che vengono svegliati in piena notte per andare nel seminterrato. Se non volete credere ad altro... credete a questo. Credete a questa immagine di felicità e di amore oggi sempre più sbiadita dalla paura e dal timore che non possa più essere. La guerra non è mai giusta, la guerra non libera , la guerra distrugge per sempre ogni cosa. Fermatevi!».

Una foto contro le troppe parole. Un segnale di gioia, contro l'oscurità, con la speranza che la pace possa restituire momenti come questi e ridare il sorriso ai bambini.

Ma. Lu.

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