- 25 febbraio 2022, 00:15

L'Ucraina unisce il consiglio di Legnano: «No alla guerra»

Il sindaco Lorenzo Radice: «Mi sto confrontando anche con i colleghi dell'Alto Milanese per dare un aiuto concreto». Sono 347 gli ucraini residenti in città: «Anche oggi telefonate di persone preoccupate»

Il consiglio di Legnano giovedì sera

No alla guerra. Il dramma dell'Ucraina unisce il consiglio comunale di Legnano. Giovedì sera un momento di confronto che ha dato vita all'approvazione unanime dell'assemblea civica. 

Il sindaco Lorenzo Radice ha anche ricordato: «Mi sto confrontando anche con i colleghi dell'Alto Milanese per dare un aiuto concreto». Sono 347 gli ucraini residenti in città: «Anche oggi telefonate di persone preoccupate. Legnano stasera dice no alla guerra e ai dittatori di qualsiasi colore». Decisiva l'azione del consigliere Franco Brumana nell'unire due mozioni. Ventidue i voti favorevoli.

Nel documento, si afferma che «l’invasione dell’Ucraina avviene in spregio ai valori fondamentali della nostra Costituzione che ripudia ogni guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionale. Non diversamente l’atto unilaterale di aggressione della Russia ai danni della Ucraina avviene in spregio al diritto internazionale, quale strumento di risoluzione giuridica dei conflitti».

Di qui la convinzione: «È necessario che la Comunità internazionale reagisca in termini proporzionati all’offesa a tutela della indipendenza e della inviolabilità dell’Ucraina. Allo stesso modo è doveroso che la politica Italiana concordemente predisponga una linea politica e economica finalizzata a preservare gli interessi nazionali dagli inevitabili riflessi economici che comporterà la guerra russo – ucraina; nondimeno è necessario intervenire in termini di cooperazione internazionale per scongiurare la prevedibile catastrofe umanitaria ai danni della popolazione civile ucraina».

Con la mozione si impegnano il Governo italiano e l’amministrazione comunale a far sentire al popolo ucraino la reazione e la solidarietà dei cittadini italiani. Come pure «a condannare con ogni misura ed in ogni sede internazionale l’unilaterale aggressione militare perpetuata ai danni dell’Ucraina». E ancora a richiedere che «l’Europa e gli Stati membri coordinino un intervento umanitario per l’accoglienza dei profughi ucraini a seguito della guerra che sta flagellando la popolazione». Ci vuole un intervento europeo 1volto alla creazione di un fondo per introdurre meccanismi economici di compensazione per riequilibrare i danni che le singole nazioni europee subiranno per vie delle sanzioni imposte alla Russia e delle conseguenti controsanzioni». Come viene invocata una cabina di regia nella quale 1coinvolgere una rappresentanza delle aziende energivore e le governance dei colossi energetici per valutare soluzioni e proposte utili ad arginare i catastrofici effetti economici che si determineranno per via della crisi di approvvigionamento energetico da parte della Russia».

Il pensiero va inoltre ai rifugiati da accogliere tempestivamente e si vogliono «coinvolgere le associazioni vicine al popolo ucraino presenti sul territorio al fine di manifestare la propria vicinanza e mettersi a disposizione per trovare delle modalità di sostegno concreto in un così complesso periodo».

Redazione