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Lombardia | 11 febbraio 2022, 11:51

Piscine schiacciate dal caro bollette: chiude la vasca olimpionica della “Villa” di Legnano

Il calo degli ingressi nell’impianto, dovuto alla situazione pandemica, e l’esplosione del costo dell’energia hanno portato alla drastica soluzione, presa in accordo tra il gestore (Amga Sport) e il Comune. Il crac della Gestisport a Gorla Minore e l'onda lunga di un settore in grossa crisi, ora affossato anche dal caro bollette

Piscine schiacciate dal caro bollette: chiude la vasca olimpionica della “Villa” di Legnano

Da lunedì 14 febbraio e sino alla bella stagione chiude la vasca olimpionica da 50 metri della piscina comunale “Villa” di Legnano. Quella, per intenderci, che ospita diversi atleti e società di spicco. E che, solo l'anno scorso, è stata la casa di molti nazionali – tra cui la bustocca Arianna Castiglioni – in vista dell'appuntamento olimpico di Tokyo e in seguito alla chiusura della piscina “Manara” di Busto – per le difficoltà dell'allora gestore Sport Management - durante la prima ondata della pandemia. Com'è noto, anche attualmente la situazione del settore non è per nulla rosea (vedasi e leggasi crac Gestisport, che ha coinvolto 9 impianti natatori, tra cui quello di Gorla Minore).

Oggi, il Comune di Legnano e Amga Sport sono giunti ad una drastica soluzione (riduzione): tenere aperta soltanto la vasca da 25 metri, evitando in questo modo la chiusura totale della piscina “Ferdinando Villa”. Una situazione che si sta verificando in molti comuni. Il calo degli ingressi nell’impianto, dovuto alla situazione pandemica, e l’esplosione del costo dell’energia, che supera il 35%, rendono economicamente insostenibile l’apertura della vasca olimpionica. Mantenere in funzione la sola vasca da 25 metri consentirà un risparmio che, proiettato sull’attività al coperto nel 2022 (da metà febbraio sino alla metà di maggio e dalla ripresa dell’attività in settembre al termine dell’anno), si stima in 300mila euro; risultante dalla differenza fra costi di funzionamento (600mila euro) e incassi (300mila euro).

Saranno garantiti i corsi già avviati e, pur con una riduzione degli spazi, l’attività delle società sportive. Il nuoto libero sarà concentrato nella fascia mattutina.

«Riusciamo a garantire l’apertura di una vasca, cosa che non è affatto scontata in una situazione di difficoltà eccezionale - commenta Guido Bragato, assessore allo Sport del Comune di Legnano -. Si tratta di una decisione che è stato difficile prendere pensando a utenti e società sportive, ma, purtroppo, necessaria. Tutti gli impianti natatori stanno scontando l’effetto combinato della pandemia e del “caro bolletta”; fattore, quest’ultimo, che nella gestione di una piscina ha un peso determinante. Chiudiamo l’olimpionica sino a metà maggio con l’auspicio che un intervento governativo sui costi, chiesto dai comuni a gran voce, permetta di superare l’emergenza.

Alle associazioni sportive va il ringraziamento dell’amministrazione per aver compreso la situazione e per la disponibilità ad adattarsi a una riduzione degli spazi, che è l’unico modo per tenere aperta la piscina. Mi preme comunque sottolineare che, se da un lato la situazione contingente ci costringe ad affrontare queste difficoltà, dall’altro il nostro impegno per trovare una soluzione strutturale ai problemi dell’impianto è già avviato».

Proprio giovedì 10 febbraio l’amministrazione comunale ha aderito all’iniziativa di Ail con lo spegnimento di mezz’ora dei monumenti della città; un gesto simbolico per sensibilizzare il Governo sul caro bolletta che per gli enti locali, in questo periodo e in prospettiva, rappresenta un problema terribilmente concreto.

Redazione

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