Giovedì 3 febbraio è stato inaugurato il sentiero del bosco didattico "Pancott", situato nel Comune di Caravate con l'installazione di pannelli illustrativi.
In queste giornate che fanno immaginare la fine del letargo invernale e l'apertura alla primavera, i volontari della Protezione Civile, insieme agli alunni della scuola primaria Rusconi, hanno aperto l'itinerario naturalistico del "Pancott" che dalla scuola conduce al bosco didattico, valorizzando il tracciato con pannelli illustrativi.
Questo sentiero è stato interamente ripulito, sistemato e valorizzato dai volontari che hanno dapprima ideato la fattibilità del percorso, individuato alcune piante da preservare ed evidenziare lungo il tratto e poi coinvolto la scuola per creare un itinerario didattico.
Dal mese di settembre, gli alunni hanno svolto un'attività di osservazione, studio, disegno e ricerca in classe e sul campo delle diverse specie di piante presenti, hanno studiato le loro caratteristiche e hanno ricostruito delle schede botaniche con immagini e disegni. Queste sono state montate su appositi pannelli realizzati in legno dai volontari della Protezione Civile, con la collaborazione dei ragazzi.
Questo spazio sarà utilizzato come palestra naturale di apprendimento, di gioco didattico all'aria aperta, di conoscenza delle specie tipiche della zona con lo scopo di incentivare la conoscenza del territorio locale e valorizzarlo.
All'inaugurazione era presente anche il sindaco Nicola Tardugno.
«Sono andato anche io a vedere i ragazzi mettere i pali nel bosco, che diventa un percorso dove tutta la cittadinanza può apprezzare il sentiero sistemato dai volontari delle Protezione Civile, nonché “istruirsi” su quali piante sono presenti nel nostro territorio leggendo le loro carte identità apposte sui cartelli» afferma il primo cittadino.
«I ragazzi che hanno partecipato con vivo entusiasmo non vedono l’ora di far vedere alle proprie famiglie il lavoro svolto, che rimarrà a imperitura memoria come segno tangibile dell’attenzione alla natura ed all’ambiente delle nuove generazioni» conclude Tardugno.