«Mi hanno chiesto di dare una mano e l'ho fatto volentieri. Mi sono anche divertito». Giuseppe Le Noci, fresco dei suoi 40 anni, parla così, quando gli raccontiamo dell'impressione da bomber che continua a dare durante gli allenamenti. Insomma, ancora Beppe-Gol, pur essendo oggi un componente dello staff della Pro Patria, con in tasca il patentino di allenatore di Uefa B (LEGGI QUI). E tra l'altro fresco della nomina di ambasciatore della Lega Pro, un'altra soddisfazione.
Ma da questo piccolo episodio citato a Stadio Aperto esce ciò che oggi a loro volta stanno mettendo in campo per salvarsi, con tutte le loro forze, i tigrotti. Aiuto reciproco e personalità.
Dopo la buona prova contro il Piacenza nonostante le mine tra infortuni e Covid - non sfociata in vittoria prima per un rigore, poi per un autogol - arriva la sfida contro il Padova, dove «le motivazioni non mancano», ricorda Le Noci. Che aggiunge: «Affrontiamo una squadra costruita per provare a vincere il campionato, però io credo che in tutte le partite si parte dallo zero a zero e c'è la possibilità di fare qualcosa di importante».
Come lo è recuperare dei giocatori per la raffica di partite che ci aspettano (dopo Padova, subito il match casalingo con il Trento martedì), e ognuno si deve far trovare pronto.
Beppe è convinto: «Se continuiamo con questo spirito, questo agonismo, è più facile vincere partite, magari possiamo anche toglierci delle soddisfazioni».
Nel ricordo di Taglioretti
Dopo il videosaluto di Daniele De Grandis e la domanda di Andrea Fazzari, il pensiero non può che andare alla motivazione ulteriore che ha dato ai tigrotti l'energia per battersi così a fondo: il dovere di ricordare la figura di Pippo Taglioretti, il recordman biancoblù scomparso due giorni prima.
Un calciatore e un uomo, che ha tratti in comune con Beppe: l'umiltà e il mettersi a disposizione degli altri, ad esempio.
I tigrotti hanno sentito la presenza di Taglioretti e il dovere di dare ancora di più per loro: «Fare 389 partite con la stessa maglia è da pochi. E poi è una persona che è rimasta sempre coinvolta anche dopo, tanta gente gli vuole bene, aveva dei valori importanti» conclude Le Noci.
A questo punto Stadio Aperto dà appuntamento a settimana prossima e torna a scendere in campo di giovedì. Lo facciamo, con una consapevolezza: entro il 31 si vedrà se Sgai confermerà la volontà di essere la proprietà della Pro Patria oppure no e tornerà in campo Patrizia Testa, come ha detto di essere pronta a fare in caso di problemi. È questa l'unica cosa che ci importa in questi giorni: non parole, ma i fatti, l'unico fatto che conta. Che cosa accadrà della Pro? I primi a meritare una risposta sono questi tigrotti, che con serietà stanno dando il massimo mentre è calata un'apparente nebbia.
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