Gallarate - 30 dicembre 2021, 15:38

Gallarate: il 2021 di Andrea Cassani

Il sindaco incontra la stampa a palazzo Borghi e traccia il bilancio dell’anno che sta per finire: le soddisfazioni politiche, amministrative e personali, il rapporto con le minoranze, le priorità per il futuro. Con un problema in evoluzione: il calo della natalità, con le sue conseguenze

«Non siamo neanche a 90 giorni dalle elezioni». Questo l’esordio del sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, all’incontro con la stampa di fine 2021. Un incipit che serve a motivare l’impostazione della chiacchierata: una panoramica sull’anno che sta per finire, non un report su quanto portato a termine dalla nuova Amministrazione comunale. «Anche se – puntualizza – qualche risultato lo abbiamo già ottenuto, a partire dall’approvazione di un Bilancio (il triennale 2022-2024) ambizioso».

Nella sala Giunta di Palazzo Borghi, il primo cittadino tocca alcuni punti fondamentali: il passaggio da quanto fatto nel 2021 alle priorità dal 2022 in poi, la fase politica e amministrativa (fra livello locale e nazionale), la conferma delle opere principali  che interesseranno la città nei prossimi anni (ospedale, piscina, palazzetto dello Sport, riqualificazioni sugli immobili comunali) e, problema, l’andamento demografico.

Soddisfazioni

«Non è stato un anno semplice per la politica – premette Cassani – basti pensare alla formazione, a Roma, di un “Governo di unità nazionale”. In questo contesto, devo sottolineare la mia conferma. A Gallarate, la Lega ha ottenuto, nell’ultima tornata elettorale, il suo successo più importante in Lombardia. E se è vero che ha perso qualche punto percentuale, va anche detto che la lista che portava il mio nome ha ottenuto il risultato migliore di sempre per una civica in città. Qui siamo nel campo della soddisfazione personale. Non solo, quest’anno, al ballottaggio, ho preso più voti rispetto al 2016. Vorrà pur dire qualcosa. Nei mesi scorsi qualcuno metteva in discussione un risultato per me abbastanza scontato. Tanti cittadini hanno voluto continuare questa esperienza, il che mi rende contento e mi investe di responsabilità».

Presente e futuro

Di nuovo il bilancio, da poco approvato: «Lo hanno notato in molti: abbiamo fatto tanto per le scuole, ora ci indirizziamo di più verso le attività sportive. È venuto il momento di essere attrattivi per società di livello, con strutture adatte. Peraltro, il bilancio non prevede tagli ad altri settori né aumenti di tasse. Solo per servizi a domanda individuale, costi a noi già esposti dai gestori. Fino a settembre li attenueremo con il bilancio comunale». Priorità sulle quali indirizzare risorse? Quelle note: «Piscina, palazzetto, efficientamento energetico degli edifici comunali. L’ultimo è un capitolo di comprensione non immediata, non è facile parlare di vetri, infissi, cappotti termici. Ma è importante farlo, per motivi ambientali ed economici».

Porte aperte?

«Mi auguro che anche a livello locale, come a Roma per necessità differenti, si possa trovare un compromesso,  un tavolo di confronto. Non è una frase di rito, siamo lontani dalle prossime elezioni e non è interesse di nessuno fare i barricadieri. Se qualcuno pensa ci siano punti che possono essere portati avanti insieme si faccia avanti. All’appello che ho lanciato in Consiglio comunale per ora ha risposto solo +Gallarate. Ma sono disponibile a sedermi e confrontarmi con tutti». Con una precisazione: «Non si può rinunciare a parti del programma. La maggioranza resta maggioranza». Sulle accuse in merito al mancato confronto: « La Giunta corre spedita, l’Amministrazione corre spedita. Sembra che non ci sia la volontà di confrontarsi ma non si tratta di questo: facciamo veloce per opere che riteniamo necessarie alla cittadinanza. Ci sarà occasione». Quale? Futuro ospedale Busto/Gallarate e Sant’Antonio Abate?: «Arroccarsi non fa bene a nessuno. Penso che a breve istituiremo la commissione Sanità».

Crisi demografica e scuole

«I dati non sono ancora definitivi ma è probabile che i nati nel 2021 saranno meno di quelli del 2020. Alle secondarie non abbiamo ancora il picco del fenomeno, più vasto, che presumibilmente arriverà tra quattro anni. Ma l’andamento, non solo gallaratese, già si sente alle materne ed elementari. Penso, per esempio, a Cedrate e Sciarè. In generale, fra tre anni potremmo avere un meno 17 per cento di bambini, a livello di materne. Occorre pensare a scuole che “servano” più di un rione. Con quello che ne consegue, fra l’altro, per gli investimenti sugli immobili». Situazione in divenire e sotto osservazione.

L'augurio

«Tutti, penso, hanno a cuore Gallarate. Spero che si ragioni per il bene comune». Il 2022 dirà se, nei rispettivi ruoli, le parti in causa riusciranno a farlo. Buon anno.

Stefano Tosi