Busto Arsizio - 16 dicembre 2021, 07:20

IL RICORDO. Andrea e la sua lotta per l'ambiente: «La Terra brucia, ma il Pil cresce»

Barcucci e la passione politica e civica: capace di lottare, mai di addomesticarsi, e ancor meno di restare a guardare. Ecco perché lo piangono tutti

No: una parola che si ripete, che diventa un fiume, che raccoglie lo sconcerto e il dolore di una città quando circola la notizia della scomparsa di Andrea, unendo persone anche dalle idee così distanti dalle sue. Andrea Barcucci, 64 anni, nato a Livorno e una vita calata qui, a Busto Arsizio (LEGGI QUI): in prima linea ovunque ci fosse una battaglia per l'ambiente. L'inceneritore di Borsano e Andrea da oltre trent'anni faceva sentire la propria voce, nella maniera veemente e appassionata che conosciamo, con i Verdi e Legambiente.

La sua maniera. Anche se poi, quando c'era un dibattito con tutti i livelli istituzionali, lui sapeva porre le questioni con precisione. Capace di domarsi magari, mai di addomesticarsi. Lo racconta anche un'altra battaglia, quella dei tigli tagliati su viale Duca d'Aosta. Una singola pianta è vita e le sue denunce, firmate e protocollate o sui social, hanno analizzato e messo in luce ogni situazione che riteneva ingiusta.

Anche la scorsa estate, durante la campagna elettorale a Busto Arsizio con Europa Verde non si è mai fermato: dai rifiuti di Borsano, arrivando all'ospedale nuovo di Busto e Gallarate faceva risuonare con forza la sua voce, le sue convinzioni.

Ma Andrea era anche la giovialità e la capacità di parlare di tutto ciò che era vita, sport compreso. Succedeva, quando si parlava di ciclismo o di Pro Patria. Del resto, aveva formulato una sorta di decalogo quando si era palesata all'orizzonte l'ipotesi Superlega. Prendiamo tre dei dieci cardini: «La Superlega calcio non mi piace perché... tifo per lo scudetto alle provinciali... perché i soldi ce li mettono i grandi finanzieri del mondo, perché lo sport è più democratico della finanza...».

Già, la finanza. Torniamo sul fronte ambiente, allora, con le sue immagini e le sue parole, a suon di Pink Floyd: «Che sarà mai questa crisi, in scena davanti a me da almeno un cinquantennio? La Terra brucia ma il Pil cresce».

Così tu te ne vai, Andrea, ma hanno ragione tutti, concordano persino i tuoi avversari politici: nemmeno lassù starai tranquillo a guardare, perché guardare per te era come non fare niente. Mentre la Terra brucia, impensabile.

Marilena Lualdi