I banditi sono stati allontanati dalla pioggia torrenziale alla fine (come avevamo aggiornato ieri notte QUI), ma la Kay non può certo dirsi al sicuro. Suor Marcella Catozza si è già impegnata da oggi a cercare case dove trasferire prima di tutto le bambine.
La situazione disperata di Haiti passa sotto silenzio da mesi. In queste ore il mondo si è accorto di questo Paese immerso nella miseria e nella violenza, per la tragedia dell'esplosione dell'autocisterna. Oltre 50 le persone morte tra le fiamme, molti feriti e un bilancio ancora provvisorio. Si ricorda in un lancio di agenzia Ansa che Haiti è in preda a una grave carenza di carburanti, a causa dei furti operati dalle potenti gang locali.
Di fronte a un tale dramma, c'è quello silenzioso di Waf che continua. Dopo che suor Marcella si era barricata in camera chiedendo ai banditi di parlare con il loro capo, quest'ultimo per ora non si è presentato. Anche la donna che ha distrutto tutti i simboli del Natale allestiti dai bambini, oggi non si è vista ancora. Non c'è tempo, tutto è immerso nell'incertezza.
«Da oggi inizio a cercare una casa da affittare in un’altra zona e sposta una trentina di bambine - spiega la missionaria bustocca - Io mi sposto con loro e Stefano e piano piano affittiamo case e spostiamo i bambini».
È l'unica via in assenza di quella che implora da mesi la Kay: cominciare a mettere al sicuro i bambini già stati in Italia in passato, accogliendoli proprio nel nostro Paese. Ma non si può stare fermi ad attendere, in balìa dei banditi.
«Non possono vivere sempre dentro questa violenza assurda» spiega suor Marcella, mentre sta mettendo a punto questa strategia per portarli al sicuro.