«La Kay si è messa in marcia verso il Natale: Cristo unica speranza dell’uomo». L'inizio delle comunicazioni da suor Marcella Catozza ad Haiti allargano il cuore, tanto più vedendo i volti felici dei bambini alle prese con gli addobbi natalizi.
«Ci vediamo a Betlemme in ginocchio ed in silenzio per chi avrà il coraggio di mettersi in cammino» continua la missionaria bustocca, mentre sulle immagini i sorrisi dei ragazzini si accentuano.
Che contrasto con il video che giunge poco dopo, dominato dalla voce di un esponente delle bande dilaganti ad Haiti.
«Purtroppo è arrivato anche questo - conferma suor Marcella - è uno dei capi di una zona poco lontana da qui. Dice che da domani il loro quartiere è in guerra e sarà un nuovo Iraq. Spareranno su tutti quelli che saranno in strada tentando di passare (è la strada che porta al sud del Paese se la bloccano il sud sarà tagliato fuori da tutti i rifornimenti)».
È una notizia terribile per Haiti e tocca molto da vicino la Kay: «Noi abbiamo alcune educatrici che vengono da quel quartiere come anche il dottore e quindi non riusciranno ad arrivare».
Ancora più isolati, ancora più soli e preoccupati per ciò che accade. Ancora sotto il silenzio di un'Italia che non manda segnali per suor Marcella e i suoi bimbi.