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| 03 dicembre 2021, 07:00

STADIO APERTO/ Boffelli tigrotto 4.0. Che contro la Feralpi assicura: «Abbiamo le armi per portare a casa la partita»

Calcio, economia, territorio e amicizia. Il difensore biancoblù ha fatto il punto sul campionato, ma si è anche raccontato. I saluti di Daniele e dell'ex compagno di squadra Christian Mora

STADIO APERTO/ Boffelli tigrotto 4.0. Che contro la Feralpi assicura: «Abbiamo le armi per portare a casa la partita»

Calcio, economia, territorio e amicizia: benvenuti ad ascoltare Andrea Boffelli, simbolo del tigrotto 4.0 a Stadio Aperto. Il calciatore, che si è preso la laurea triennale e ora vuole andare avanti negli studi accademici, che è attaccato alla sua terra (quella in cui è nato, Bergamo, e quella in cui calcisticamente si sta esprimendo, Busto), che si illumina al video a sorpresa di un amico e che ride perché i compagni lo chiamano "sindaco".

Che sa che «il nostro obiettivo è non prendere gol, le due partite che mi sono state un po' sullo stomaco, quelle contro Giana e Fiorenzuola».

È il Boffe uno dei pilastri su cui la Pro Patria ha appoggiato il pareggio in una terra ostica come Trieste, con retrogusto di rimpianto per non aver anche afferrato i tre punti. «Avevamo di fronte una squadra molto forte, costruita per le primissime posizioni, ma abbiamo tirato fuori qualcosa in più e siamo riusciti ad arginarli... È l'inizio di qualcosa che ci deve portare a fare passi avanti».  

Passi avanti che si spera si materializzino sabato allo Speroni di fronte alla Feralpi, anche perché la Pro ha un conto in sospeso, vedi Coppa Italia. «Possiamo usare le nostre armi - assicura il tigrotto - per portare a casa la partita. Sarà difficile, ma possiamo».

Per una squadra che ha come obiettivo la salvezza, il bel gioco può attendere: non prendere gol è la prima via. Ecco che Boffelli viene chiamato in causa, ci racconta come si prepara anche con alcuni gesti scaramantici. Come si preparano, meglio, perché anche per lui Pro Patria significa famiglia, significa gruppo.

Allora spazio al nostro Daniele De Grandis che ci offre l'assist poi per fare gli auguri di compleanno a capitan Riccardo Colombo. Ma anche all'ex compagno di squadra Christian Mora: un capitolo di amicizia esemplare.

In tutto questo, scorre la voglia di studiare del dottor Andrea Boffelli. La sua tesi sul distretto industriale ci sussurra di una materia che ha nelle corde fin da piccolo, del nonno, di un territorio che lavora senza posa e sa produrre ed esportare il tutto il mondo. Di una squadra che deve funzionare non per un giocatore dominante, bensì per una sua armonia: che si chiami distretto o Pro Patria, non fa differenza.

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