Niente si muove. Niente accade per i bimbi di suor Marcella Catozza ad Haiti, perché le istituzioni italiane - contattate dalla religiosa, dalle associazioni, da rappresentanti politici come nel nostro territorio l'europarlamentare Isabella Tovaglieri che ribadisce la sua disponibilità a una sensibilizzazione sul problema -, dicono che non si può fare nulla per i piccoli. Almeno per quelli che avevano già studiato in Italia, ma a livello giuridico e istituzionale si afferma che non è possibile far ottenere loro il visto e farli rientrare nel nostro Paese, lontano dalla guerra tra le bande.
È un periodo drammatico, in cui la fine della tregua non ha portato, per fortuna, all'esplosione di nuova violenza, ma è tutto così effimero. Come una bolla che non si sa quando esploderà, e cosa provocherà.
Intanto il diesel scarseggia, come l'acqua potabile del resto, ma questa prima carenza fa sì che i bambini per andare a scuola debbano camminare a lungo, sotto il sole cocente.
A qualcuno quei bimbi in cammino, «tra di loro un ragazzino senza una gamba e un'altra bambina con la protesi tutta rotta» hanno fatto impressione. Hanno toccato i suo cuore.
Non è un'istituzione. È un uomo che ha preso la strada sbagliata nella sua vita, credendo di poter ottenere qualcosa con la violenza. È il capo dei banditi. Eppure proprio lui si è presentato da suor Marcella: «Ha chiesto di parlare con me e mi ha chiesto come mai i bambini andassero a scuola a piedi. Gli ho risposto che c'è poco diesel». Il carburante va dunque centellinato e non si può più usare il pulmino: al mercato nero viene venduto dieci volte rispetto al suo valore, un prezzo che davvero non ci si può permettere.
Il capo dei banditi non ha risposto con le parole, bensì con i fatti: «È arrivato con un fusto di diesel, perché - mi ha detto - non posso vedere quei bimbi piccoli, alcuni difficoltà, andare a piedi a scuola a 40 gradi». Lui, che è responsabile con la sua banda delle violenze in corso, ha avuto compassione: una risposta e una storia pazzesche, tanto più in questo periodo di Avvento, dice Marcella.
E mentre i bimbi sono tornati sul pulmino, la missionaria riflette: «Abbiamo chiesto aiuto a tutti, alle istituzioni che potrebbero fare qualcosa ad alto livello. niente. Mentre un bandito si commuove. Lui ha scelto la strada sbagliata, quella della violenza: in questo Natale ricordiamo che non c'è altra strada al di fuori di Cristo e io sto pregando per questo».
Perché altri cuori aprano la mente verso una soluzione nelle istituzioni.