Busto Arsizio - 18 novembre 2021, 14:00

Un anno dopo l'esempio di Peppino Tagliabue guida Busto più che mai

Nella sua Sant'Edoardo una messa in ricordo suo e della moglie Lauretta. L'edicolante, storica figura di Ascom, sempre in movimento per gli altri, resta una luce e un riferimento per la città

Peppino Tagliabue nella rivendita di viale Alfieri

Davanti alla chiesa di Sant'Edoardo è appena arrivato l'albero di Natale: si era illuminato lo scorso anno, quando in un'alba gelida si diffuse la notizia che Peppino non c'era più. Oggi, giovedì 18 novembre alle 18.30, nella stessa chiesa di Busto Arsizio si celebrerà una messa in suo ricordo. Suo e della moglie, Lauretta, scomparsa cinque anni fa sempre nel mese di novembre per un tragico incidente.

Peppino Tagliabue non c'è più, è una frase peraltro che stride. Perché sì, viene da entrare nella cartoleria e cercarlo, o magari si getta uno sguardo lungo il viale per vedere se stia correndo da qualche parte o all'Ascom di via Machiavelli se stia arrivando con qualche nuova idea. Peppino, sempre in movimento, ora riposa, ma sprona con la sua storia, il suo esempio, più che mai e l'hanno dimostrato anche i mesi successivi.

Lui se n'è andato a quasi 84 anni con un sogno che ha affidato agli altri: far riconoscere un patrono e una festa per gli edicolanti, in un momento così drammatico per questo mestiere. Come al solito, aveva già tracciato la strada: la Madonna dell’Aiuto, era la figura di riferimento inossidabile per lui, la festa ideale il 2 maggio. Inoltre, la preghiera era già pronta per gli «umili servitori di notizie». Era una battaglia che portava avanti da qualche anno, mentre come al solito si prendeva cura degli altri. La cartoleria "Citelli", nonché edicola e libreria, portata avanti con passione dal figlio Alessandro e dalla nuora Maria Rosa - ma ormai si potevano vedere arruolati anche i nipoti, - ecco allora che Peppino a maggior ragione riusciva a dedicarsi ad altro ancora. Come quando, nel 2019 alla scuola Bertacchi organizzò una festa a sorpresa con i fiocchi per lo storico bidello Severino Battocchio, pubblicandogli un libro di poesie. Naturalmente con finalità benefica.

Chiuso un progetto, se ne apriva un altro. Fino a quella battaglia finale contro il Covid. Peppino e il suo esempio, però, sono più forti che mai, guardando come anche la passione civica, oltre che per il lavoro, sia portata avanti dalla sua famiglia.

E poi le parole più importanti sono state pronunciate all'assemblea annuale la scorsa estate dal presidente di Ascom Busto Rudy Collini, oggi anche provinciale.  «È per i nostri colleghi che non ci sono più, vittime del Covid, che non dobbiamo arrenderci - disse - È anche per loro che dobbiamo rialzarci. Per tutti ne cito uno, il nostro Peppino Tagliabue, sempre con noi».

Peppino sempre con noi. Ogni volta che c'è un motivo per essere orgogliosi della città o uno per combattere. Basta non stare mai fermi. Come lui. Basta rialzarsi, tutti insieme, come avrebbe spronato a fare.

Marilena Lualdi