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Varese | 25 settembre 2021, 16:21

Villa Baragiola unisce Centro Geofisico Prealpino e Protezione Civile

Da oggi, la Dacia del parco diviene un luogo aperto alla città, in grado di unire due anime della ricerca e della tutela del territorio. Galimberti: «Realizzato il sogno di Salvatore Furia e Giuseppe Zamberletti»

Villa Baragiola unisce Centro Geofisico Prealpino e Protezione Civile

La Dacia del Parco di Villa Baragiola diviene il luogo in grado di unire due anime della ricerca e della tutela del territorio: il Centro Geofisico Prealpino e la Protezione Civile del Comune di Varese hanno qui una base operativa che da oggi, 25 settembre, oltre alle attività di studio e ricerca, sarà aperta anche al pubblico per le iniziative divulgative e di informazione scientifica.

La possibilità di lavorare con una sede condivisa consente di creare sinergie e una stretta collaborazione, indispensabili per poter gestire con tempestività eventi avversi e attivare politiche di prevenzione del rischio, verificando i modelli degli eventi attesi al fine di organizzare le azioni della Protezione Civile sul territorio.

Al piano terra sono presenti i laboratori del Centro Geofisico Prealpino, mentre al primo piano il nucleo operativo di Protezione Civile; la sala riunioni condivisa tra Protezione Civile, Centro Geofisico Prealpino; la stanza dedicata al centro multimediale intitolata all’onorevole Zamberletti.

Ma questo luogo avrà anche un altro ruolo fondamentale per la città perché verrà utilizzato anche per accogliere le attività didattiche di divulgazione rivolte alle scuole e ai cittadini, realizzando così il desiderio più volte espresso da Furia di avvicinare le persone alla scienza.

Nel parco sono presenti anche una parte della stazione meteorologica del Centro Geofisico, con diverse strumentazioni come il termoigrometro, per rilevare la temperatura ed il tasso di umidità dell'ambiente; un pluviometro, per misurare in millimetri la quantità di acqua precipitata, uno strumento storico degli anni Sessanta utilizzato proprio dallo stesso Furia quando iniziò a fare le rilevazioni; una capannina meteorologica, per misurare il trend complessivo della temperatura; la vasca evaporimetra, per misurare l'evaporazione dell'acqua causata dall'effetto della temperatura superficiale.

«Si realizza il sogno di Salvatore Furia e Giuseppe Zamberletti - commenta il sindaco uscente Davide Galimberti - una sinergia importante quella tra Centro Geofisico Prealpino e la Protezione Civile per la ricerca e la tutela del territorio, oltre a consentire la valorizzazione del parco con attività divulgativa rivolte alle scuole e ai cittadini. In questo modo Villa Baragiola diventa un vero polo in grado di unire arte, natura, scienza e cultura, anche grazie all'intervento, con il finanziamento di 15 milioni ottenuto, per la riqualificazione della villa a cui verrà data una vocazione culturale con nuovi spazi espositivi, esperienze residenziali per artisti e la realizzazione di un orto botanico». 

Redazione

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