Varese - 25 settembre 2021, 08:00

Quale futuro per Palazzo Estense e l'ex Caserma? La Varese Nascosta interroga i varesini

Il gruppo Facebook con oltre 20 mila iscritti ha aperto i dibattito e l’opinione predominate è che Varese abbia bisogno di un polo culturale quanto dell’unificazione degli uffici comunali. Piace anche l'idea di riaprire al pubblico Palazzo Estense

La proposta lanciata dal candidato sindaco del centrodestra Matteo Bianchi, di aprire Palazzo Estense al pubblico per trasferire gli uffici comunali e riunirli tutti nell’ex Caserma Garibaldi, sta animando il dibattito non solo elettorale, ma anche tra i varesini. Appurato che un cambio di destinazione dell’ex Caserma non comporterebbe particolari ritardi al cantiere, che non è ancora entrato nel vivo e non si sa nemmeno effettivamente come saranno poi disposti gli spazi interni dato che il Politecnico di Milano, a cui è stato affidato il compito, sta valutando ora la fattibilità del trasferimento di biblioteca e archivi (leggi QUI). E che l’ospitalità all’Archivio del Moderno sarebbe comunque garantita. Resta da capire cosa preferirebbero i varesini.

Il gruppo Facebook de La Varese Nascosta ha aperto il dibattito tra i suoi oltre 20 mila iscritti e le opinioni sono divergenti. La maggioranza pensa che Varese abbia bisogno di un polo culturale, come quello pensato per l’ex Caserma e che a questo punto non valga la pena cambiare progetto. Anche se, guardando ai progetti annunciati dall’amministrazione uscente per i prossimi anni, come la riqualificazione di Villa Baragiola e del Politeama, qualcuno ha fatto notare che gli spazi dedicati alle iniziative culturali potrebbero diventare anche eccessivi.

Piace anche la proposta di riaprire Palazzo Estense al pubblico nella sua veste di dimora storica, con le sale destinati alle cerimonie e agli eventi e quelle in cui rivivere l’epoca in cui il Duca Francesco III soggiornava a Varese. Una meta turistica da visitare insieme ai Giardini Estensi, proprio come una piccola Versailles.

Così come ha ricevuto ampio consenso l’idea di riunire tutti gli uffici comunali, oggi sparsi per la città, in un’unica sede. Avere tutti gli sportelli in unico luogo eviterebbe pellegrinaggi ha sottolineato qualcuno, rimpalli di responsabilità, e la difficile comunicazione tra i diversi settori non potrebbe più essere un alibi di cui qualche utente pensa che gli uffici abusino.

C’è poi chi ha provato a giocare a Tetris tra gli immobili comunali per riuscire ad incastrare quante più possibili funzioni pubbliche senza scomodare né Palazzo Estense né la Caserma, perché tutto sommato, per alcuni rioni pare importante mantenere qualche presidio istituzionale.

Un’ipotesi lanciata, che rappresenterebbe poi un compromesso, è infine quella di lasciare un polo culturale all’ex Caserma, riaprire Palazzo Estense al pubblico e spostare gli uffici nell’immobile dove aveva sede la Banca d’Italia, sempre in via Sacco, che è in vendita.


Valentina Fumagalli