In un momento difficile sul campo per un'impressionante catena di gravi infortuni ad alcuni uomini capaci di fare la differenza (gli ultimi sono il portiere Trombini e Tosi, di cui si sta valutando l'entità del guaio alla caviglia) e fuori campo per chi prova a strumentalizzarne e offuscarne il nome con vicende lontane che si vorrebbero far ricadere sulla sua vita e sul presente, il Varese reagirà come ha sempre fatto nella sua storia quando dovrebbe essere spalle al muro: scattando in contropiede. A guidare il gruppo c'è il giocatore che, più di tutti, ha sofferto - anche se per lui la parola sofferenza è solo una "virgola" del discorso, non un punto, tutt'al più una parentesi - e cioè Francesco Gazo.
Dalla sua degenza all'ospedale di Circolo, ormai terminata grazie alla sua straordinaria tempra, a quella della sua Claudia e dei suoi splendidi figli, Gazo ha sempre avuto una parola di incoraggiamento per tutti, come se dovesse essere lui a infondere forza agli altri, e non viceversa. Si dice che il giorno dopo il ricovero abbia mandato questo messaggio a un dirigente biancorosso: «Aspettatemi al campo e allo stadio». E a chi gli scriveva preoccupato, ha sempre risposto: «Come stai? Io benone».
L'eccezionale spirito di Gazo, a cui la squadra ha promesso di vincere finché non lo rivedrà in campo, ha fatto un ulteriore passo avanti quando, dopo essere uscito dall'ospedale insieme a Claudia, si è dato un altro termine che, soltanto tra due giorni, sapremo se si tramuterà in realtà: «Ci vedremo sicuramente domenica allo stadio per spingere i ragazzi».
In questa frase c'è una capacità unica, rarissima: mettere davanti a sé, con i fatti, il Varese, anche quando si potrebbe fare il contrario. Infortuni e destino possono remare contro finché vogliono, aprire ferite e portarti via dal campo di battaglia, ma la reazione dipende da ciò che hai dentro. E in fondo all'anima del Varese, oggi, c'è Gazo, oltre a quello stadio Franco Ossola in cui domenica, dal primo giocatore all'ultimo tifoso, saremo tutti Gazo, «per spingere i ragazzi».
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Calcio | 24 settembre 2021, 11:28
La promessa e l'esempio di Gazo: «Ci vediamo allo stadio per spingere i ragazzi»
Il centrocampista dalla tempra d'acciaio, poco dopo essere uscito dall'ospedale insieme alla sua Claudia, avrebbe mandato un messaggio a un amico: «Ci vediamo domenica al Franco Ossola per spingere i ragazzi». In giorni difficili sul campo per i molti gravi infortuni e, fuori, per chi prova a strumentalizzare il nome del club, quello di Francesco è uno straordinario esempio di cosa significa mettere davanti a tutto il Varese
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