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Politica | 02 settembre 2021, 15:23

«Varese ripiegata su se stessa. È ora di ritrovare il nostro orgoglio con Matteo Bianchi sindaco»

Francesca Brianza, vicepresidente del consiglio regionale, spiega i motivi della sua candidatura nella lista della Lega: «Città di frontiera con un patrimonio indescrivibile, Varese deve tornare a essere un posto dove è bello vivere invece di scontrarsi con degrado, viabilità e sicurezza non degne del suo nome»

Francesca Brianza alla presentazione del programma elettorale di Matteo Bianchi al Camponovo

Francesca Brianza alla presentazione del programma elettorale di Matteo Bianchi al Camponovo

«Varese in questi anni ha perso smalto, ripiegandosi su se stessa. Sono certa però che Matteo Bianchi, con la sua grande esperienza, capacità, concretezza e soprattutto con il suo giovane dinamismo saprà darle quella spinta in più necessaria per una vera ripartenza»: con queste parole la varesina Francesca Brianza, vicepresidente del consiglio regionale, commenta la sua candidatura nella lista della Lega a fianco di Matteo Bianchi.

Quello di Francesca Brianza è un lungo curriculum istituzionale con esperienze importanti in diversi settori: consigliere comunale e poi sindaco di Venegono Superiore, consigliere provinciale e poi assessore alla Cultura e Turismo della Provincia di Varese, consigliere regionale, presidente della Commissione Speciale rapporti Lombardia-Svizzera, poi nominata assessore regionale da Roberto Maroni con un ampio ventaglio di deleghe, dai rapporti con la Confederazione Svizzera allo sviluppo dell’area Expo 2015 fino a toccare temi delicati quali la disabilità, le politiche sociali, il terzo settore e le pari opportunità. 

«Varese è il luogo dove ho trovato le maggiori soddisfazioni sia nel mio percorso di studi che professionale - dichiara Brianza -. Ho frequentato il Liceo Classico Cairoli e mi sono laureata all’Università degli Studi dell’Insubria in Giurisprudenza. Dal 2003 sono iscritta all’albo degli Avvocati di Varese e qui ho sempre esercitato la professione legale, aprendo il mio studio in centro città».

«Ma Varese in questi anni ha perso smalto, ripiegandosi su se stessa -commenta Brianza -, da un lato perdendo quelle radici storico culturali sulle quali si fondava la grandiosità della Città Giardino, dall’altro incapace di darsi una nuova vocazione, sono man mano scomparsi i negozi storici e di vicinato, abbiamo un’università da oltre 20 anni, ma non possiamo definirci città universitaria, le castellanze sono diventate periferie abbandonate. È ora di ritrovare un po’ di orgoglio varesino, svegliare questa città dal torpore e rialzare la testa, per rendere Varese competitiva con le altre città europee».

«Varese - prosegue il vice presidente regionale - è una città di frontiera e questo deve essere il suo punto di forza: una grande cerniera tra la pianura padana e il Nord Europa. Lo sviluppo del suo ruolo è imprescindibile dalla partecipazione attiva a piattaforme transfrontaliere di cooperazione come la Regio Insubrica, di cui sono stata presidente. La collaborazione con il Canton Ticino e la Svizzera diventa fondamentale soprattutto per promuovere turismo e cultura sul nostro territorio, anche attraverso i bandi europei come Interreg». 

«Il futuro della città giardino va ripensato. Siamo a meno di 40 minuti di treno dallo strepitoso progetto Mind a Rho-Fiera: la nuova città del sapere nata sull’area che fu di Expo 2015, oggi in fase di completamento e che ospiterà il campus scientifico dell’Università degli Studi di Milano, un nuovo ospedale e l’Istituto italiano di ricerca per le scienze della vita. A 40 minuti dall’aeroporto di Malpensa e a 15 minuti dal Canton Ticino e da lì connessi con il resto della Svizzera e potenzialmente dell’Europa. La nostra città ha due siti Unesco e un patrimonio artistico e culturale indescrivibile, ma ahimè sconosciuto ai più; Varese è ciclismo, canottaggio, ma anche tanto altro. Oggi però i varesini, invece che godere di tutto questo, si scontrano quotidianamente con altre spiacevoli situazioni, dalla sicurezza, al degrado, alla viabilità non agevole, sino al piano parcheggi che ha solo peggiorato le cose. Vorrei che Varese tornasse a far parlare di sé, come una città sicura e pulita, dove è bello studiare, lavorare, passare del tempo libero, in poche parole una città dove è bello vivere».   

«Personalmente ho sempre lavorato per lo sviluppo del territorio varesino - aggiunge ancora Brianza -, ma oggi vorrei fare un passo in più e vivere la città anche dall’interno della macchina amministrativa. Di recente, con la legge regionale n. 9/2020, abbiamo messo in campo circa 6 miliardi di euro per la ripartenza della Lombardia e giovedì 9 settembre alle ore 21.00, al teatro Santuccio, daremo in cifre l’entità dell’impegno regionale per il rilancio della città».

«Varese - chiude Brianza - è sempre stata uno dei capoluoghi a cui Regione Lombardia ha riservato grande attenzione con importanti investimenti, a prescindere da chi fosse il sindaco o dal colore politico della giunta. Sono certa però che Matteo Bianchi, con la sua grande esperienza, capacità, concretezza, ma soprattutto giovane dinamismo, saprà dare a Varese quella spinta in più necessaria per una vera ripartenza».

Redazione


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