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Sport | 29 agosto 2021, 11:39

Polha, Varese e l'Italia tutte d'oro con Barlaam nei 50 stile. E Bebe Vio non si ferma più: trascina il fioretto in finale

Trionfo con record paralimpico per il ventunenne nuotatore della Polha, che conquista altre due medaglie con Arjola Trimi, oro nei 50 dorso S3, e Giulia Terzi, argento nei 400 sl S7. Bebe con le compagne Mogos e Trigilia è in finale nel fioretto a squadre: alle 13.30 c'è la Cina

Simone Barlaam, 21 anni, milanese e tesserato Polha, braccia al cielo dopo l'oro con record paralimpico nei 50 stile libero S9 (foto di Augusto Bizzi dalla pagina Facebook ufficiale della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico)

Simone Barlaam, 21 anni, milanese e tesserato Polha, braccia al cielo dopo l'oro con record paralimpico nei 50 stile libero S9 (foto di Augusto Bizzi dalla pagina Facebook ufficiale della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico)

Nuotano, corrono, saltano, colpiscono (il cuore): l'oro d'Italia degli atleti paralimpici, che si arricchisce ogni ora di una medaglia o di un esempio in più (l'esempio è d'oro anche quando si arriva quinti, come è accaduto alla malnatese Arianna Talamona nei 100 rana SB5, dopo l'argento nella staffetta), è in quel modo di essere disincantati, in quel sorriso a prescindere, in quelle parole che profumano di una normalità assoluta fatta di sofferenza e orgoglio per ciò che rappresentano, prima ancora che per ciò che sono.

L'oro con record paralimpico di Simone Barlaam, milanese compagno di Federico Morlacchi alla Polha, che divora l'acqua con la stessa fame di vita che ha sempre dimostrato nei 50 stile libero S9 e con cui conquista anche la corona a 5 cerchi dopo quella mondiale e il record paralimpico (24''71) dopo quello del mondo.

La giornata odierna è un altro infinito tuffo nella gloria per la Polha, per Varese e per tutta Italia, grazie all'oro della milanese Arjola Trimi nei 50 dorso S3 (Polha, ça va sans dire), all'argento di Giulia Terzi, anche lei milanese e anche lei con la Polha nel cuore, nei 400 stile libero S7, e al bronzo della judoka messinese Carolina Costa contro l'atleta Ucraina Harnyk per la categoria 70 kg Contest B.

Il fioretto di Bebe Vio e delle sue fantastiche compagne Andreea Ianela Mogos e Loredana Trigilia, dopo il 45-27 all'Ungheria che le trascina in finale per l'oro (alle 13.30 contro la Cina), dev'essere quello di non fermarsi mai. Non fermatevi più, e rimanete sempre ciò che siete.

Andrea Confalonieri

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