Il Giancarlo Giorgetti che conosciamo, quello nato con il lago di Varese negli occhi e nel cuore, quello di papà Natale pescatore, quello che ritrova energie e idee dalle sue radici d'acqua, immutabili e forti, oltre a twittare da ministro dello Sviluppo Economico «complimenti a Italia Team con l'affetto verso i miei compagni di acqua e di lago olimpionici Federica Cesarini e Nicolò Martinenghi», di fronte all'oro di Federica Cesarini avrà certamente esclamato "Il mio lago!". E poi, ripensando alla tripletta di medaglie d'oro, argento e bronzo della nostra provincia (a Federica e Nicolò s'aggiunge l'arsaghese Giorgia Bordignon nel sollevamento pesi), avrà altrettanto sicuramente aggiunto: "Varese uber alles" (Varese sopra tutto).
Ora, in questo risveglio d'oro che - come dice lui a VareseNoi - «rappresenta un lampo di letizia in mezzo a tutti questi casini», aggiunge che l'impresa di Federica, Matteo e Giorgia lascia un sentimento e un'emozione «bellissime per loro ma anche per noi perché sono ragazzi cresciuti nella nostra terra». Ragazzi di Bardello e Azzate che ci «riempiono d'orgoglio perché figli di sport che richiedono sacrificio e costanza assoluti».
A Giorgetti brillano gli occhi quando parla del canottaggio perché, spiega, «l'investimento su questo sport nella nostra terra viene da molto lontano». «Ricordo una cena con Dario Galli dopo un grande evento remiero di una decina di anni fa - aggiunge - quando ci dicevamo: "Remano tutti sul nostro lago ma non ce n'è uno di Varese che vince... ". Adesso non è più così perché si è seminato bene, con pazienza e costanza: da tempo la percentuale di giovani praticanti del canottaggio in provincia di Varese è da primato rispetto alla media di tutte le altre province d'Italia. Qui ci sono la base e il terreno fertile perché arrivino medaglie olimpiche come quella di Federica».
«Sul lago dorato nascono imprese come questa - aggiunge Giorgetti - O nascono nell'acqua di una piscina come quella di Nicolò Martinenghi: lo incontravo in vasca a Brebbia, dove è nata la sua avventura, e l'ho ritrovato due anni fa al Trofeo Sette Colli di Roma quando gli dissi "guarda che vinci". Nicolò e Federica sono compagni di acqua e di lago a cui dire grazie».