Busto Arsizio - 06 luglio 2021, 15:14

Busto: la resilienza del commercio

L'assessore Maffioli: «Ora vogliamo essere proattivi». Il presidente di Ascom, Collini: «Serve l'attenzione delle banche»

L'assessore e vicesindaco, Manuela Maffioli, con il presidente Ascom, Rudy Collini

Confortanti”. È l’aggettivo utilizzato sia dall’assessore al Commercio e vicesindaco, Manuela Maffioli, sia dal presidente Ascom, Rudy Collini, nel commentare i dati sull’andamento degli esercizi a Busto Arsizio. Una tendenza non scontata. L’aggiornamento programmato dall’assessore è regolare (salvo eccezioni dovute al Covid) e i dati del precedente “censimento” erano positivi. Con un incremento di aperture, nei mesi scorsi, che faceva temere un effetto “fuoco di paglia”.

«I dati – ha precisato, in conferenza stampa, Manuela Maffioli – li abbiamo sempre presi con prudenza e disincanto». Al momento, però, si può parlare di una certa stabilizzazione. Il report dice che, a Busto, commercio e affini, nel complesso, reggono. Le attività che operano in città sono (al 30 giugno 2021) 2.841. Negli ultimi sei mesi, i negozi di vicinato, al netto di nuove aperture, cessazioni e subentri, registrano un saldo pari a più uno. Risultato negativo per bar e ristoranti: meno 5 (ma influiscono una chiusura che prelude a una nuova apertura e un pensionamento, precisa l’assessore). Più tre per acconciatori ed estetisti, idem sul fronte “Artigianato alimentare”. Cifre complessive: negozi di vicinato a quota 473, pubblici esercizi a 348, 283 attività nell’ambito dell’artigianato di servizio, 237 artigiani alimentari. Che, sommati alle altre offerte presenti in città, arrivano, come anticipato, alla somma di 2.841. Un settore che regge.Merito, nella lettura concorde dell’assessore e del presidente Ascom, della preparazione e della dedizione dimostrate dagli operatori.

E l’e-commerce? Fatte somme e sottrazioni si arriva a 24 partenze. La metà risultano legate puramente alle vendite on-line. Le altre sono associate a negozi fisici. «Chi è partito in questo periodo – ha sottolineato Rudy Collini – si è portato avanti. L’e-commerce al fianco del negozio fisico è un abbinamento che davvero può funzionare». Un certo scetticismo è stato espresso, invece, nei confronti dell’e-commerce puro.

Bilanci. Maffioli: «Il cosiddetto “bando extra Duc” per il sostegno al settore, supportato da fondi esclusivamente comunali, prevedeva di erogare 100mila euro. Sono 70 le domande al momento liquidabili, ma quelle ammissibili sono103. Le verifiche sul bilancio serviranno a trovare le risorse per soddisfarle tutte».

Il futuro, anche immediato? Rudy Collini: «C’è un problema con le banche. I commercianti hanno contribuito a riportare le persone perlomeno nei centri storici ma se chiedono qualcosa alle banche queste guardano, in base a protocolli standard, i bilanci 2020. Che sono il risultato di situazioni straordinarie. Devono potere ottenere credito». L’assessore: «Abbiamo, per quanto possibile, contribuito alla resilienza. Siamo andati incontro ai commercianti. A tutti. Penso al mercato: lì gli stalli rimasti vuoti, dieci, sono serviti ad ampliare gli spazi a disposizione di 21 operatori. Ma adesso vorremmo ripartire, passare dalle misure emergenziali a quelle proattive». Si scaldano i motori.

Stefano Tosi