Busto Arsizio - 06 luglio 2021, 06:50

A trent’anni dalla scomparsa, un premio per l’inclusione sociale dedicato a don Isidoro

La Lega chiede di promuovere un «ricordo vivo» del sacerdote. Il sindaco ipotizza di creare un riconoscimento rivolto ai cittadini impegnati in interventi legati alle aree a rischio di devianza sociale, aperto a tutto l’Altomilanese

Don Isidoro Meschi

Un premio intitolato a “don Lolo” destinato a chi si impegna per favorire l’inclusione sociale. È un’idea su cui stanno ragionando il sindaco Emanuele Antonelli e la giunta, sollecitati dalla Lega che – con una mozione presentata da Paola Reguzzoni e Alessandro Albani – chiede di dedicare un ulteriore riconoscimento a don Isidoro Meschi a trent’anni dall’uccisione.

«Un ricordo vivo, non una semplice targa», era la richiesta per il sacerdote, tra i fondatori della comunità di recupero per tossicodipendenti Marco Riva, «ancora oggi un’ancora di salvezza per alcune famiglie».

«Don Lolo aveva un grande temperamento, direttamente proporzionale alla sua grande umanità – ha sottolineato Albani –. Il suo ricordo e il suo esempio sono vivi, e abbiamo sentito l’esigenza di proporre un riconoscimento».

«La città gli ha già dedicato degli omaggi – ha aggiunto Reguzzoni – ma chi lo ha conosciuto sa che avrebbe preferito qualcosa di vivo, come una borsa di studio o una giornata di premiazioni per gli studenti più meritevoli».

Tutta l’assise ha condiviso lo spirito della mozione (con Cinzia Berutti del Partito Democratico che ha voluto precisare che «l’attuale ricordo annuale del liceo classico è già vitale»).

Anche per il sindaco Antonelli «quello che viene fatto è già molto bello, anche se è vero che per una persona di questo calibro niente sembra sufficiente». Pensando, come richiesto, a un’iniziativa «non statica», il primo cittadino ha ipotizzato di dare vita a un «riconoscimento “don Lolo per l’inclusione sociale”, rivolto ai cittadini impegnati in interventi legati alle aree a rischio di devianza sociale, aperto a tutto l’Altomilanese, visto che don Isidoro non avrebbe fatto alcuna distinzione».

È ancora un progetto in fase embrionale, ma non mancano gli spunti: «Ogni anno – ha proseguito Antonelli – una giuria composta dal sindaco e da consiglieri di maggioranza e opposizione potrebbe proporre i nominativi delle persone destinatarie del riconoscimento, da assegnare il 14 febbraio». La data dell’uccisione di don Lolo.

Il voto favorevole per la mozione dell’intera assise è una spinta per dare concretezza al progetto.

R.C.