La moda e le fiere: i due mondi che sono stati scossi di più dalla pandemia, ora così fieramente stretti nella riscossa. I colori che illuminano Pitti alla Fortezza da Basso sono come un pegno e l’invito a crederci, arriva da tutti. A partire dal ministro Giancarlo Giorgetti, che riconosce il coraggio di questi due settori durante l'inaugurazione a Palazzo Vecchio e li sprona.
Miracolo dopo la pandemia
A Pitti sta avvenendo il miracolo dopo la pandemia: circa un terzo delle 1.200 aziende che un tempo affollavano Pitti Uomo, sono presenti, ma sono tante, tantissime dopo ciò che si è passato. Lo sottolinea il presidente Claudio Marenzi nell’inaugurazione a Palazzo Vecchio, ma questa sensazione positiva, di rinascita è condivisa da tutti.
«È un segnale di ripartenza, di rinascimento - ribadisce il ministro Giorgetti - L’Italia è sinonimo di eccellenza, nel tessile abbigliamento, in cui tradizione e innovazione si intrecciano da sempre. La moda genera impiega quasi 500mila addetti… È vero, nel comparto le dimensioni medie delle aziende sono inferiori ma ciò viene compensata dalle forti interrelazioni tra le imprese lungo la filiera». Giorgetti ha ricordato le misure già attuate verso il comparto, a cui si è aggiunta in questi giorni il prolungamento della Cassa Covid.
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A Palazzo Vecchio si respira quanto sia speciale il momento. «Il tempo sembra essersi fermato» ha detto il sindaco Dario Nardella, ma è come se si ripartisse appunto ora. Proprio come accadde quanto questo Palazzo fu realizzato, arrivò una pandemia e sembrò cancellare tanto, tantissimo.
Ma non la forza di reagire, anzi questa riesplose e portò appunto al rinascimento.
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Prende spunto dal tifo calcistico Claudio Marenzi, per la squadra di Pitti. Ha ringraziato l’impegno di Marino Vago (LEGGI QUI) presidente di Sistema Moda Italia e ha messo in chiaro: «La ripartenza ci può essere solo nel mantenimento delle nostre maestranze».
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Fermento ritrovato
Alla Leopolda ha già iniziato a scorrere il messaggio coraggioso del tessile, con Pitti Filati da lunedì. Un viavai che prende forma e speranza: tra i tassisti in attesa del ritorno più fitto dei turisti si conferma la sensazione che sì, qualcosa si muove.
Il tessile è tornato. Martedì tante chiamate all’aeroporto, mercoledì un fermento alla stazione: sotto con Pitti Uomo (e Bimbo).
Non è solo il coraggio, il messaggio, ma anche lo sguardo sul futuro, ad esempio per l’ambiente. Competenze e sostenibilità. Sistema Moda Italia va da Pitti con la Fondazione del tessile italiana, guidata da Simone Canclini, che sottolinea come Pitti Immagina sia un palcoscenico di eccezione per la presentazione dele attività di sostegno a ricerca e innovazione.
Poi il Centrocot di Busto Arsizio. Dice il presidente di Mario Montonati: «Uno dei focus di questa edizione è la sostenibilità, un argomento che tocca da vicino il sistema tessile nazionale e conseguentemente i laboratori di prova Centocot. I nostri tecnici - prosegue - si impegnano per accompagnare le aziende verso uno sviluppo sostenibile». Analisi, certificati, tecnologie, studi di ciclo sul prodotto.
Nello stand di Herno, l’azienda di Marenzi sul lago Maggiore, c’è una frase impressa: «Metà di voi stanno indossando abiti che resteranno sul nostro pianeta più a lungo di voi». Tra i colori e i sorrisi di ritrovarsi scorre un brivido, di consapevolezza. Anche questo serve a ripartire.