Varese - 19 giugno 2021, 08:29

Giocare a golf con il proprio cane in provincia di Varese: possibile o impossibile?

Dal ristorante ai mezzi di trasporto, dalle spiagge ai parchi a tema, tutti i luoghi pubblici stanno, con il tempo, consentendo l’accesso gli animali, anche, perché no, prevedendo servizi e aree dedicate. Anche i Golf Club? Come si stanno organizzando queste attività che, immerse nella natura, diventano l’ambiente ideale per giocare, rilassarsi e trascorrere un po' di tempo con il proprio amico a quattro zampe? Ne abbiamo parlato con i presidenti di tre Golf Club della nostra Provincia

Chi decide di vivere insieme a un amico a quattro zampe, vuole condividere con lui ogni esperienza, senza rinunciare a nulla, che sia una serata al ristorante, un viaggio, o solo una passeggiata e, per fortuna, oggi sono molte le attività che lo consentono.

Ma cosa succede se un appassionato di golf vuole “scendere in campo” accompagnato dal suo fedele amico? I Club sono pronti ad accogliere tutti e garantire a tutti di trascorrere una piacevole giornata nel modo migliore possibile?

Se fossimo in Austria, prima nazione dell’Europa Occidentale a rendere i propri campi pet-friendly, la risposta sarebbe solo una: il cane può entrare. Punto.

In Italia, invece, la situazione non è ancora definita per tutti, nonostante l’ammissione degli amici a quattro zampe nei Golf Club (e, di conseguenza, l’accessibilità delle aree) sia, ormai, un obbligo di legge. Nel nostro territorio, in particolare, abbiamo, parlato con i presidenti di tre rinomati Golf Club e abbiamo scoperto le differenze – e i punti in comune – che caratterizzano il loro approccio rispetto alla presenza dei cani nelle loro strutture.


Apertura e accoglienza al Golf Club di Laghi

«Noi siamo uno dei pochi Golf 100% dog-friendly, in cui è possibile giocare con gli amici a quattro zampe, ci sono clienti che ci scelgono anche per questo, è un nostro fiore all’occhiello poter offrire questo servizio, molti campi non lo consentono», sono le parole di Roberto Borro, presidente del Club di Travedona Monate4.

Con il proprio amico a quattro zampe si può andare ovunque, sul campo, al ristorante, alla clubhouse, «l’unica condizione è tenerlo al guinzaglio sul campo, così che non disturbi gli altri giocatori, non rincorra le anatre, e che sia un cane educato, gestibile in modo corretto». La sola, vera richiesta, quindi, è usare il proprio buon senso, perché tutti possano rilassarsi e giocare senza essere disturbati.

«Non abbiamo previsto un servizio di dog sitter», spiega Borro. Certo, può sembrare un paradosso, ma «le persone che vengono da noi con il proprio animale sono quelle che vogliono andare in campo con lui. È successo di rado, forse una volta, in via eccezionale, di ospitare un cane in segreteria».

Un Golf Club 100% pet-friendly, quindi, in cui è quasi quotidiano (ma sempre molto divertente!) vedere cane e padrone sul kart per spostarsi tra una buca e l’altra. Un ambiente in cui apertura e accoglienza fanno da padrone, «noi siamo un circolo un po' “anomalo”, abbiamo una vocazione commerciale che ci porta ad essere aperti nei confronti di tutti, golfisti, visitatori e animali, negli anni abbiamo fatto dell’accoglienza uno dei nostri veri punti di forza».


Libertà (con educazione) al Panorama Golf

La medesima mentalità emerge dalle parole di Roberto Cis, presidente del Panorama Golf Club, a Varese.

«Da noi, i cani sono i benvenuti, la loro educazione è quella del padrone, il fatto che gli animali possano andare in campo con il golfista dipende dal fatto che siano stati addestrati e abituati nel modo giusto. Possono andare tranquillamente in campo, fare due pass con il padrone, quello che chiediamo a tutti è comportarsi in maniera civile, non lasciare i cani sciolti, soprattutto quando ci sono bambini o persone che potrebbero spaventarsi».

Insomma, un normale atteggiamento che, di solito, si richiede ai proprietari di cani e, per fortuna, «sono stati davvero pochi i casi in cui abbiamo avuto problemi, tutto sommato i padroni sono bravi».

«Agli animali non è precluso alcun ambiente, dalla clubhouse, al ristorante. L’unico caso in cui di solito non è consentito portarli in campo – specifica Cis – è durante le gare, ad eccezione di qualche garetta di circolo, se i compagni di squadra non hanno nulla in contrario e il cane non arreca disturbo».

Anche al Panorama Golf Club non è previsto un servizio di dog sitter, «pur essendoci tanti ragazzi che starebbero volentieri con i cani, è il padrone che deve organizzarsi, anche se solo in occasioni particolari come le gare della domenica».

Impossibile non sorridere, infine, se si pensa ai cani che, d’estate, trovano irresistibile il laghetto artificiale accanto alla clubhouse: «Alcuni, come i Golden Retriever, quando vedono lo specchio d’acqua si tuffano dentro, più di una volta è il padrone che corre dietro al cane. Al contrario, d’inverno, sono i padroni a mandare i cani sul lago ghiacciato a recuperare le palline!».


Al Golf Club di Varese, l’innovazione è in attesa

La situazione è, invece, diversa per il Golf Club Varese, a Luvinate. Il direttore Vittorio Bersotti ci ha spiegato, infatti, che, lo statuto che include, tra le varie voci, l’ammissione dei cani deve ancora essere approvata dall’assemblea dei soci, a settembre: «Bisogna vedere la loro sensibilità dei soci ad approvare una modifica che è comunque obbligatoria per legge. Da parte della direzione, possiamo solo attendere».

Il processo di innovazione, comunque, è in corso, «appena avremo la conferma da parte dei soci, potremo partire con questo progetto. Nel caso in cui la risposta fosse positiva, il percorso sarebbe aperto a qualsiasi animale, non ci sarebbe neanche bisogno di apportare alcuna modifica, non ci sono barriere, il campo è aperto a tutti, il padrone potrebbe portare il cane in ogni luogo, ovviamente prestando attenzione».

La speranza di migliorarsi e di adeguarsi, quindi, è sempre presente, «ma, per ora, è ancora un punto di domanda».

Il cambiamento è nell’aria e ogni Golf Club, presto o tardi, sarà chiamato ad accettare i soci e i loro fedeli amici e permettere loro di divertirsi insieme. Quando ci arriveremo? Forse è questione di tempo, forse di buon senso, forse di apertura mentale. Quello che è certo è diventare pet (o meglio, dog) friendly renderà il Club più accogliente, per tutti. E, magari, sarà anche un punto di forza per incuriosire nuovi soci.

Giulia Nicora