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Sociale | 18 giugno 2021, 09:00

Busto: è nata una pasticciera: «Chi trova un lavoro, trova un amico»

Elisa, 18 anni appena compiuti, è stata accolta dalla “Pasticceria Paola” dove già lavora il supertifoso tigrotto Daniele De Grandis. E, come dicono lì, si è messa il grembiule

Silvio, Antonio, Elisa, Laura: quelli (non solo loro) che si mettono il grembiule

Silvio, Antonio, Elisa, Laura: quelli (non solo loro) che si mettono il grembiule

Elisa (terza da sinistra nella foto) ha gli occhi grandi, limpidi, attenti. Osserva. In silenzio. Perché, lo dicono tutti, non si lancia mai senza rete: valuta gli interlocutori e parla solo quando decide che si può fidare. Forse, la sua, è semplice saggezza.

Alla “Pasticceria Paola”, Busto, via principessa Mafalda, c’è, invece, una certa giovialità, un’esuberanza simpatica che non sfocia mai in invadenza. Ma, insomma, l’approccio alle persone è diverso rispetto a quello di Elisa. Quindi, qual è l’elemento di congiunzione? Elisa, lì, ha iniziato a lavorare.

«Mettiamo subito una cosa in chiaro – premette Laura, componente dello staff e della famiglia che gestisce l’attività – qui le ragazze e i ragazzi non arrivano perché noi siamo buoni. Arrivano perché c’è da imparare. Perché bisogna darsi da fare, mettersi il grembiule. E perché è bello conoscersi».

Poche battute ed Elisa è lì, dietro al bancone, che fa le prime esperienze nell’incartare un vassoio di pasticcini. La nuova arrivata è di Busto, frequenta l’Istituto alberghiero Falcone di Gallarate. E, nell’ambito dell’alternanza scuola/lavoro, ha incominciato a frequentare la pasticceria. Da poco, appena due giorni. L’esordio? Il 15 maggio, data del suo diciottesimo compleanno. Momento importante, celebrato in prima linea, lavorando. E assemblando una spettacolare crostata di frutta. Una conquista.

Riepiloga la mamma, Barbara: «Conoscevo questa realtà. E conoscevo le esperienze positive che qui sono cresciute. I primi riscontri, con Elisa, sono ottimi. C’è una sensibilità, una capacità di accoglienza che è la base per costruire tutto il resto. Sembra facile ma non c’è nulla di scontato: ogni persona, inclusa Elisa, ha il suo carattere, il suo modo di porsi».

Alla “Pasticceria Paola” è di casa anche Daniele De Grandis, il super tifoso della Pro. Ricorda Laura, tornando su un episodio ormai datato, sorriso sulle labbra nascosto dalla mascherina: «Che ha fatto? Me lo sono chiesto quando ho sentito il rumore della cassa in mia assenza». Esito del controllo: «Daniele mi aveva osservato a lungo. Aveva imparato e poteva fare da solo. Aveva gestito la cassa nel momento in cui non c’erano altre persone che potessero farlo. Adesso per lui è normale rilasciare gli scontrini. È preciso. Ed è una specie di tutor per questo tipo di esperienza». Potenzialità che riescono a esprimersi con la frequentazione, l’impegno, la pazienza, la fiducia, la disponibilità allo stupore.

«Con Elisa – continuano dalla pasticceria – abbiamo appena iniziato. Siamo entusiasti e ci piacerebbe trovare il modo per prolungare questa esperienza». E lei, la silenziosa Elisa? Osserva e ascolta, concentrata, senza parlare. È possibile strapparle un sorriso ma, se sei un estraneo, niente più. «Però – confida la mamma – ieri mi ha detto una cosa: ho trovato degli amici». Buon lavoro a tutti.

Stefano Tosi

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