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Varese | 03 giugno 2021, 10:37

«Dalla Svizzera in Italia senza dover fare il tampone: un liberazione»

Paolo Limido, varesino residente in Canton Ticino, è uno dei tanti che da oggi può finalmente varcare il confine senza l'obbligo di essersi sottoposto al test: «Mamma, autolavaggio, caffè e partita del Varese: oggi per noi è veramente una giornata di festa»

Paolo Limido al bar questa mattina in viale Borri

Paolo Limido al bar questa mattina in viale Borri

Da Caslano, in Canton Ticino, a Varese finalmente senza l'obbligo del tampone. Lui si chiama Paolo Limido, è varesino e un grande tifoso del Varese, ma da tempo risiede con gli affetti più cari al di là del confine. Lui è uno dei tanti che da oggi ha potuto usufruire della deroga disposta dal ministro Roberto Speranza che non prevede più l'obbligo del tampone per gli spostamenti sulle fasce di confine con la Svizzera.

Un provvedimento atteso, che finalmente è realtà. «Alla frontiera di Ponte Tresa ormai ero di casa - ci racconta Paolo da un tavolino di un bar in viale Borri - ma dovevo comunque sottopormi a tutta la trafila burocratica. Oggi finalmente cambia tutto. Per chi abita in Svizzera sul confine dover fare il tampone è stato molto limitante, anche e soprattuto per l'economia locale: sia per gli esercenti italiani che per chi abita in Ticino e non poteva fare la spesa o andare al ristornate in provincia di Varese».

«Proprio oggi in tanti - continua Paolo - sono potuti tornare alle vecchie abitudini visto che in Svizzera oggi è la festa del Corpus Domini e non si lavora. Un'occasione per tornare qui, perché l'Italia è l'Italia e Varese è Varese». Ecco la video intervista:

A. C.

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