C'era una Pro Patria che aveva lasciato profonde ferite tra i tifosi: bisognava ricompattarli e ridare loro fiducia. Così nacque l'associazione 100 anni di Pro.
C'era una Pro Patria, che era stata troppo sballottata. Così una presidentessa coraggiosa seppe prenderla per mano, costruire lo staff di giusto e metterla al centro anche del campionato dei valori.
Due lati di una stessa medaglia, quella della fiducia, sono stati messi a fuoco giovedì sera a Stadio Aperto, il talk show della nostra testata, con due protagonisti in video: l'associazione, appunto, e Nicolò Ramella, responsabile della comunicazione della società biancoblù nonché autentico vulcano tigrotto. Si è ripercorso questo campionato pazzesco, congedandosi da figure come quella di Federico Gatti, che giustamente va in serie B. Ma anche quei sei anni che videro l'associazione (presenti Lorenzo Pisani e la moglie Pamela Carezzato) ricostruire con tenacia l'ambiente tigrotto e preparare il terreno a questo grande volo.
Prima della conversazione, però, l'omaggio, commosso e condiviso, alle vittime del Mottarone.
Poi subito la sorpresa che grida l'unicità di questo ambiente: il forza Pro (e tifosi) di Paolo Tramezzani.
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Questa Pro diversa dagli altri, anzi ritrovata. Viene dal coraggio appunto di Patrizia Testa, ma anche dal suo staff. Che sono i giocatori, e non solo, perché anche chi sta dietro le quinte fa la sua parte, e decisiva. Anche commuovendosi, confessa Ramella.
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Non esiste un lavoro, punto. Esiste una professionalità, certo, ma che non teme di nutrirsi di rapporti umani. E i calciatori, a partire da capitan Riccardo Colombo, lo sentono.
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L'associazione 100 anni di Pro domenica si scioglierà ufficialmente, con una festa ridimensionata dalle normative Covid, ma la sua passione continuerà a riversarsi sui tigrotti.
«Vogliamo tornare a fare i tifosi - dice Pamela Carezzato- che voglia di tornare allo stadio».
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Si è fatto tanto del bene in questi anni e si continuerà a farlo fino all'ultimo, e anche oltre.
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Ecco il grazie della Casa di Chiara, ma poi il messaggio delle Cuffie colorate e altra riconoscenza scorre.
A cominciare da quella di Busto: grazie Pro e tifosi, perché adesso in Italia ci conoscono per la città dei valori, quelli veri. Avanti così. A proposito, c'è già una nuova iniziativa del vulcano Ramella: riguarderà le scuole.
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