Ci sono i capisaldi, arcinoti: Museo del Tessile, Agorà della scherma, Molini Marzoli. C’è la chicca, cioè la ex ditta Grassi di via Zappellini, oggi Rudolf Group, sconosciuta ai più (foto in fondo). E c’è la via di mezzo, in posizione un po’ defilata: l’ex Macello civico di via Pepe, oggi sede Agesci, frequentato quasi esclusivamente dagli scout (foto in fondo). Sono i luoghi selezionati dalla delegazione Fai del Seprio, con il Comune di Busto, per celebrare la 29esima edizione delle Giornate FAI di Primavera, il 15 e 16 maggio. Gli edifici saranno aperti per visite guidate, su prenotazione (info nella parte finale dell'articolo). Filo conduttore, ovviamente, l’archeologia industriale, che sarà presentata nella sua estetica ma anche nel suo rapporto con le produzioni Otto – Novecentesche e lo sviluppo urbanistico della città. La due giorni è stata presentata in conferenza stampa a Villa Tovaglieri.
«In tema di archeologia industriale – ha introdotto la vicesindaco e l’assessore all’Identità, Cultura e Sviluppo territoriale, Manuela Maffioli – Busto ha tanto da dare. Non è un caso che il Tessile sia capofila di Miva, la rete dei Musei Industriali della Provincia di Varese. In città ci sono “contenitori” prestigiosi che in molti casi parlano anche il linguaggio del liberty. Qui ci sono persone che ancora fanno pulsare di vita questi luoghi. Una ricchezza da cui partire per avviare un filone inedito: fare di Busto una meta del turismo industriale».
Alessandro Iannello, presidente della delegazione locale del Fai, ha riassunto i contorni dell’iniziativa. Che poggia su tre virtù, declinate a livello nazionale e locale: il coraggio, necessario ad allestire la manifestazione in tempi resi incerti dalla pandemia, l’orgoglio, per riguadagnare spazi alla cultura, e la generosità, che caratterizza a tutti i livelli quanti si impegnano per garantire il successo della manifestazione. «Tutto – ha rassicurato – sarà organizzato in modo da garantire la massima sicurezza».
Carlo Magni, “braccio operativo” del Fai sul territorio, ha manifestato la sua soddisfazione. A metà: «Dopo quasi 30 anni torniamo a parlare di archeologia industriale a Busto. A inizio anni Novanta ci si interrogava sui Molini Marzoli». Però, se il complesso di viale Cadorna è, oggi, pienamente riconquistato, per Magni «ci sarebbe molto altro di cui parlare. Ci sono diversi edifici che non risultano agibili. Offriremo un elenco più completo con un opuscolo, dotato di ampia bibliografia».
Insieme ai volontari del Fai, impegnati come mai prima vista l’impossibilità di reclutare “aspiranti ciceroni” nelle scuole, all'ex Macello ci saranno anche gli Scout: «Probabilmente la nostra è una delle sedi più belle d’Italia», ha sottolineato Filippo Mairani, per poi aggiungere, in scia a quanto sostenuto da Magni: «Del complesso, in effetti, fa parte una villa bellissima ma non agibile. Sarebbe meraviglioso se venisse sistemata».
«Abbiamo già partecipato a iniziative culturali di alto livello – ha ricordato il maestro dell’Agorà della scherma, Giancarlo Toran – per esempio, come museo, al Foro italico. Siamo pronti a collaborare, a garantire un accesso ordinato e a offrire una visita soddisfacente».
Infine Alberto De Conti, per Rudolf Group (attivo nella tecnologia tessile), ha ripercorso la storia dell’approdo a Busto, due anni fa. A partire dalla ricerca di una sintesi tra tecnologia tedesca e stile italiano. «Qui – ha fatto presente, anticipando quanto i visitatori potranno vedere in via Zappellini – abbiamo trovato uno spazio concepito, dal punto di vista ingegneristico, per l’industria. Ma con il liberty». Una sorta di sintesi, tutta bustocca, di ciò che la realtà con base a Monaco andava cercando.
Per partecipare alle visite è obbligatoria la prenotazione, sul sito www.giornatefai.it, entro e non oltre la mezzanotte del giorno precedente. Contributo minimo di tre euro.
Gli ingressi, a turni, saranno disponibili fino a esaurimento posti, così da garantire il rispetto delle norme anti Covid. Per le visite al Museo del Tessile, a cura del servizio di Didattica museale, sono previsti gruppi di 15 visitatori ogni ora, per quelle agli altri siti sono programmati 15 visitatori ogni 20 minuti. All’ex Macello, gli scout di Agesci Busto Tre illustreranno le attività che svolgono nello storico edificio. Le visite all’Agorà della Scherma, un unicum a livello nazionale, saranno seguite anche dall’ Associazione Pro Patria et Libertate.
Il 16 maggio, alle 18, al Museo del Tessile, le Giornate del Fai e BA Book si uniranno grazie alla presentazione della “Guida al turismo industriale” di Jacopo Ibello (edizioni Morellini) in cui sono censiti i più significativi siti di archeologia industriale in Italia, tra cui lo stesso Museo del tessile. Prenotazioni su eventbrite / BA book.