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Attualità | 11 maggio 2021, 11:09

Quanta verità c’è in una chiamata di soccorso? Lo studio dei criminologi varesini Posa e Rondinelli

In “La voce della verità”, volume rivolto all’analisi delle possibili relazioni tra la prima chiamata telefonica al soccorso e l'identificazione d'indicatori di veridicità, le neuroscienze giocano un ruolo fondamentale

Quanta verità c’è in una chiamata di soccorso? Lo studio dei criminologi varesini Posa e Rondinelli

Una chiamata di soccorso segna l’inizio di un percorso che spesso sfocia in un procedimento giudiziario. L’allarme lanciato in presenza di un reato commesso o in corso di tentativo costituisce la prima notizia del reato in sé, mediato dalla voce di chi sta chiedendo aiuto: una voce decisiva in quella che poi diventerà la ricerca della verità.

L’argomento è al centro del volume “La voce della verità”, scritto dal medico criminologo varesino Franco Posa e dalla criminologa varesina Valeria Rondinelli, di recente uscita. Il testo si presenta come un'attività neuroscientifica forense rivolta allo studio delle possibili relazioni tra la prima chiamata telefonica al soccorso e l'identificazione d'indicatori di veridicità. La chiamata di soccorso non è una “semplice” telefonata: l’analisi delle caratteristiche vocali e lo studio di tutti gli elementi rilevabili - compresi quelli che possono interferire nella verbalizzazione, come rabbia, paura e premeditazione - diventano centrali nell’ottica della ricerca neuroscientifica e criminologica, ovvero quel fondamentale ausilio che all’interno di un processo è richiesto ai periti per raggiungere una verificabile ricostruzione dei fatti. 

Al centro dell’analisi - condotta attraverso le scienze succitate -vi è lo studio del rapporto verbale tra colui che esegue la chiamata d'emergenza e colui che è addetto ad una gestione professionale della risposta, utile a sostenere la formazione dei professionisti addetti alla risposta ad una chiamata di soccorso e rivolto allo stesso modo a coloro che si occupano di attività peritale e a coloro che hanno un ruolo nei percorsi d’indagine.

Franco Posa, classe 1968, è direttore dell’I.N.C.S. (European Institute of Neurosciences and Forensic Crime studies) e da anni svolge attività di ricerca e di consulenza con Procure Generali della Repubblica ed istituzioni private per la ricostruzione della scena del crimine, soprattutto in contesti di Cold Case. Diverse le sue pubblicazioni, tra cui “Contrasto alla violenza nei contesti professionali sanitari”, che affronta il tema delle aggressioni al personale sanitario, “Neuroscienze forensi. La medicina tra neuroscienze e giustizia penale” e “Bullismo Cyberbullismo e Neuroscienze Forensi”.

Valeria Rondinelli è criminologa esperta in scienze per l’investigazione e la sicurezza e collaboratrice scientifica presso l’E.I.F.N.C (European Institute of Forensic Neurosciences and Criminology).

Redazione

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