Una lettera al Prefetto di Varese e ai sindaci di tutti i Comuni della provincia per chiedere chiarimenti su alcuni dubbi riguardanti lo svolgimento delle attività delle imprese del settore della somministrazione con l'avvento della zona gialla in Lombardia dal 26 aprile.
Una missiva che Confesercenti Varese ha inviato questa mattina, 28 aprile, facendosi portavoce delle tante perplessità e dubbi degli imprenditori arrivati negli uffici dell'associazione varesina. «I dubbi persistono e le risposte dal Governo tardano ad arrivare - commenta la direttrice Rosita De Fino - le imprese vogliono lavorare ma nel rispetto dei protocolli in tutela della salute pubblica. Il Prefetto si è subito fatto carico di quanto da noi presentato assicurando l’impegno ad individuare risposte appropriate ai dubbi sottoposti nel documento che gli abbiamo inviato».
Di seguito, tutte le richieste di chiarimento avanzate da Confesercenti Varese, tramite la direttrice e la delegata Romana Dell'Erba, al Prefetto e ai sindaci, con l'impegno di divulgare ai propri associati, una volta arrivate, le risposte, in modo da evitare sanzioni ed illeciti:
1. Per servizi di ristorazione (art. 4 d.l. 52/21) si intendono non solo quelli di ristoranti e trattorie ma anche quelli di tutti gli altri esercizi di somministrazione di alimenti e bevande come bar, pub, pasticcerie, gelaterie, esercizi per asporto di pizze, piadine, ecc.;
2. Possono aprire dal 26.04.2021 tutte quelle attività che dispongono di tavoli all’aperto e/o bancone accessibile dall’esterno;
3. Per parti esterne si intendono: oltre a quello su area senza alcuna copertura, anche lo spazio con soffitto fisso (es. muratura, legno, ecc.) ma con almeno tre lati completamente aperti, salvo l’ingombro dei sostegni senza funzione di chiusura laterale; in caso di pareti laterali costituite da finestroni scorrevoli e sovrapponibili, deve rimanere aperto almeno il 50% della superficie delle pareti laterali dei tre lati finestrati; i dehors e le altre strutture con chiusure laterali in plastica amovibili e/o pieghevoli devono essere totalmente aperti;
4. Strumenti di riscaldamento: negli spazi “all’aperto” come sopra definiti, si possono usare riscaldatori, stufe, altri strumenti correlati alla temperatura esterna;
5. Consumazione al banco: premesso che si tratta della consumazione sul posto, in piedi, è possibile solo se il banco è accessibile direttamente dall’ esterno del locale (es. sulla porta o finestra) o posto integralmente all’esterno; la consumazione va effettuata nel rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro;
6. Orari di apertura: a. Ristoranti, trattorie, ecc., dalle 05 alle 22, per consumazione sul posto all’esterno ed asporto; b. Bar, birrerie, pub ecc. (Ateco 56.3): dalle 05 alle 18 asporto, dalle 05 alle 22 per consumazione al banco esterno o su tavoli all’aperto (v. punto 3); c. Esercizi da asporto (pizzette, piadine, ecc) dalle 05 alle 22.
7. Accessibilità di bagni degli esercizi di ristorazione (ristoranti, bar, ecc.): i bagni, anche la funzione di servizio pubblico che assolvono gli esercizi, sono utilizzabili dagli avventori per tutta la durata dell’apertura del singolo locale;
8. Servizio mensa per personale dipendente: possibile all’interno degli esercizi, si tratta dell’unica possibilità di pranzo e cena al chiuso.
«E' importante venire a conoscenze dei seguenti parametri - conclude il documento - se quanto da noi interpretato è corretto e se per il territorio varesino sono state identificate delle misure restrittive ulteriori che sarà nostra premura portare a conoscenza degli associati e delle imprese del territorio».